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Calcio | 18 novembre 2014, 10:18

Roberto Gaggero: "Carattere, personalità, tecnica e volontà aiutano i giovani che vogliono fare calcio vero"

L'attuale osservatore e allenatore delle giovanili dell'Entella ripercorre la sua carriera da giocatore e mister, sceglie Sergio Bossi come miglior compagno di squadra e sul calcio dice: "Per me è emozioni forti, passione, gioia, rabbia ed esultanza, ovvero la mia vita!"

Roberto Gaggero: "Carattere, personalità, tecnica e volontà aiutano i giovani che vogliono fare calcio vero"

Roberto Gaggero

LA SCHEDA

Anno di nascita: 1963
Squadra attuale: Virtus Entella

Ruolo: osservatore, responsabile degli osservatori delle giovanili e responsabile tecnico delle leve 2002-2005

Squadre allenate: dal 1993 Culmv 2 anni pulcini, Baiairdo 3 anni esordienti, Albaro giovanissimi, Entella giovanissimi, Sestrese giovanissimi 2 anni, Sampierdarenese Allievi, Bogliasco Giovanissimi, allievi, esordienti 5 anni, Entella osservatore e esordienti 2010 -2011, osservatore e giovanissimi, 2014-15 osservatore e responsabile tecnico dai giovanissimi regionali B ai pulcini 2005.

Da giocatore ruolo: centrocampista centrale
Squadre da giocatore: Albaro, Savona, Molassana, Corniglianese, Sant’Olcese, Culmv, Edera Pra, Don Bosco, Fontanegli a 11 e calcio a 5

7 DOMANDE A ROBERTO GAGGERO

1) Che cos’è il calcio per te?

Il calcio per me è emozione forti, passione, gioia, rabbia, esultanza... la mia vita.

2) La squadra più forte in cui hai giocato?

A livello di categoria ricordo un’apparizione in prima squadra nel Savona, poi l'anno dopo nel 1981 in Promozione nel Molassana e poi Corniglianese. Gli anni più belli 5 nella Culmv con grandi giocatori, personaggi e amici anche fuori dal campo.

3) Il compagno a cui sei rimasto più legato?

Sergio Bossi, il giocatore con cui ho giocato e col quale ho mantenuto il maggior rapporto a distanza di anni.

4) Il modulo che preferisci?

Anni fa, avevo un modulo di preferenza, che era il 4-4-2. Poi ho iniziato a vedere il parco giocatori e adattarmi alle loro esigenze. L'anno scorso allenando i 2001, ho messo in campo i più bravi, e poi ho varato il modulo a seconda delle caratteristiche. E’ venuto fuori un 4-3-1-2. Però succedeva anche che cambiavo a partita in corso.

5) Il più grande rimpianto della tua carriera calcistica?

Rimpianti di carriera non ne ho. Penso che uno raccoglie quel che semina, anche se a volte un po' di circostanze aiutano. Credo che un grande carattere, una grande personalità, oltre a buona tecnica e grande volontà, aiutano il percorso di un giovane che voglia fare calcio vero. Probabilmente a me mancava qualcosa, sicuramente a livello caratteriale e motivazionale.

6) Genoa, Sampdoria o...?

Tra Genoa e Samp ..... Entella, ovviamente

7) Quali obiettivi ti poni nel ruolo che stai ricoprendo oggi?

I nostri obiettivi sono quelli di fare una buona selezione locale già dai Pulcini, mettendo al servizio di ragazzi e genitori un servizio pullman gratuito, fornendo ai nostri ragazzi un programma calcistico istituzionalizzato, con alla base tanta tecnica.

Paolo Dellepiane

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