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Promozione | 27 aprile 2017, 13:44

Andrea Romeo lascia il calcio giocato. Storia di un guerriero inimitabile

Il difensore della Ronchese domenica appende le scarpe al chiodo. Ecco quello che di getto ci è venuto di dire, allo scrivente e all'intervistato.

Andrea Romeo lascia il calcio giocato. Storia di un guerriero inimitabile

Il messaggio recita: “Domenica sarà la mia ultima partita su un campo da gioco…”

Il resto sono cose private fra me e lui.

Ma quello che mi ha scritto Andrea Romeo mi ripaga di tutti i sacrifici che ho fatto in questi 25 anni. Ed ha molto più valore di denaro o compensi materiali che la vita ti possa dare.

Andrea mi scrive che non vuole spazio, lui è cosi, burbero, schivo.

Ma io so che è giusto darglielo, lo spazio. Per uno che ha fatto la storia del calcio ligure.

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Nonostante i suoi limiti, perché sul campo è sempre stato un pezzo di merda, e lui lo sa, e non mi vergogno a scriverlo.

E allora le parole, mie e sue, arrivano di getto.

“Diventa sempre più difficile allenarsi e giocare –esordisce Andrea- sono un ottobre 1974, ho due gemelli di 8 anni, è dura continuare a giocare. E dico basta. Ho esordito nel 1991 con il Busalla contro l’Ortonovo, chiuderò domenica con il Forza e Coraggio. 26 anni di calcio… Qualche partita l’ho giocata… Su tutte Sestrese-Biellese (chi vi scrive c’era, sotto il diluvio, vicino alla panchina di Beppe Maisano) con mio gol decisivo al 98’, un campionato dove siamo arrivati in alto in Serie D”.

Andrea ha legato la sua carriera a determinate squadre, Sestrese, Pontedecimo, Busalla, Ronchese, ma ha un solo vero mister di riferimento:

“Beppe Maisano, personaggio unico, per me come un padre, mi buttavo nel fuoco per lui. E poi Fresia, Dario Bonetti, Di Pace, mi aveva portato lui da Busalla a Sestri, mi ha dato possibilità di entrare nel mondo del calcio”.

Tanti i successi di Andrea:

“Col Pontedecimo vittoria in coppa, l’Eccellenza e la coppa italia con la Sestrese, la Promozione con Busalla, la storica salita Ronchese dalla prima alla promozione”.

Tanti i compagni e gli avversari:

“Manolo Delucchi su tutti, ma con chiunque ho avuto buoni rapporti. Un avversario difficile? D’Isanto era un marziano, e poi Molinaro che è stato anche un mio compagno. Poi ho giocato con Colantuono, Egbedi, Salsano, insomma ne ho viste e vissute tante”.

Rimpianti?

“Il mio carattere mi ha limitato, troppe espulsioni, la mia esuberanza è stata comunque la mia forza”

Il tuo ruolo è stato storicamente quello di esterno sinistro, a chi ti ispiravi?

“Terzino sinistro, come si diceva una volta, ma non guardo il calcio, non sono tifoso, non ho mai avuto un idolo”

Il tuo successore nel calcio ligure di oggi?

"Cinardo nel mio ruolo mi piace molto"

Domenica cosa farai?

"Mi scenderà la lacrimuccia"

Nel calcio e dal calcio hai più dato o ricevuto?

"Ho ricevuto tanto…"

Cosa non rifaresti?

"Qualche gesto di meno, ho picchiato tanti attaccanti, Lazzaro della Biellese, Lerda, Ciocci quelli più tosti…"

Ad Andrea dico grazie, per quello che mi ha scritto, e solo lui lo sa, e lo ringrazio con questo pezzo, uno dei più sentiti che mi sia capitato di fare.

Ciao guerriero, in bocca al lupo per la tua nuova vita.

Paolo Dellepiane

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