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Promozione | 27 aprile 2017, 16:16

Cristian Ferron: un altro guerriero lascia il calcio giocato

Anche il capitano del Real Fieschi dice basta, per lui un futuro da ds. Ecco la sua storia e i suoi ricordi in questa lunga intervista: "Con una vita sana, un'alimentazione corretta e tanti sacrifici giochi fino a 43 anni. Il mio erede? Ruffino. Il Pampa Martin il più forte di tutti"

Cristian Ferron: un altro guerriero lascia il calcio giocato

Di lui Andrea Levaggi, il suo ultimo presidente dice che: "E' il nostro monumento, il nostro piedistallo....altro non ho da dire....e dico è perché lo è stato, lo è e lo sarà ....punto".

Cristian FERRON, classe Gennaio 1974, una vita sui campi fra Entella, Rivasamba, Caperanese, Casarza, Vallesturla, Real Fieschi ha deciso che Real Fieschi-Molassana di domenica sarà la sua ultima partita.

Sceglie di smettere nel giorno in cui lo fanno altre icone del calcio ligure, come Romeo e Barsacchi. E anche lui è uno di questi.

“Questa è l'ultima” ammette Cristian. Anche se il mondo del calcio non lo abbandonerà facilmente. A breve renderà noto il suo nuovo impegno. Non sarà sulla panchina, ma molto vicino.

"Ho letto che anche Andrea Romeo lascia, con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto, forse perchè siamo due sanguigni".

Una cosa che balza all'occhio è che in tanti anni di carriera sono state solo 6 le sue squadre, e in tutte (tranna e Casarza) c'è stato almeno 3 anni. “Mi sono sempre affezionato alle squadre, ai compagni, agli allenatori”.

Ha iniziato all'Entella, in Eccellenza, con Fulvio Bonomi e poi Baveni.

Poi al Rivasamba, in Prima Categoria, con William Bottaro, e in un secondo tempo con Goatelli e Natalino Bottaro.

Quindi Caperanese, con Zizzi Stagnaro, Promozione e Eccellenza.

Poi Casarza con Goatelli.

Quindi Vallesturla con Ruvo.

Infine Real Fieschi con William Bottaro e Davide Cesaretti.

Nato come esterno, negli ultimi anni è diventato centrocampista centrale: “Mi sono accentrato dopo una intuizione di Ruvo” spiega.

Tanti i suoi ricordi:

“Quello più fresco la partita con la Ronchese dell'anno scorso dove abbiamo vinto il campionato. Ma anche col Vallesturla gli spareggi nazionali a Trento, belle partite con cornici di pubblico importanti. E poi i campionati vinti con Rivasamba, con Caperanese, con Vallesturla, con Real Fieschi, in totale 7”.

Una parola per ognuno dei suoi mister:

“Mi sono affezionato a tutti, da ognuno ho appreso qualcosa.

Con William Bottaro ho iniziato e finito, tenace, sempre sul pezzo.

Natalino Bottaro uomo dalla grande grinta.

Goatelli persona che ti trasmetteva grande calma e serenità.

Stagnaro impareggiabile nel tenere il gruppo.

Ruvo grande tecnico, un professionista, gran lavoratore, mi ha migliorato sotto tanti punti di vista.

Cesaretti mi ha sorpreso, ci ha preso in una situazione molto difficile ed è riuscito a risollevarci in poco tempo”.

Tanti i compagni di una vita:

“Mastroianni, Martin, Fruzza, Gandolfo, Paglia, Parlato, Casella, fare dei nomi è davvero riduttivo, Andrea Massa e potrei andare avanti ancora, era un ragazzino nelle giovanili del Riva ed è ancora oggi con me”.

Gli avversari più forti mai incontrati:

“Due su tutti, Calabria e il Pampa Martin, con cui ho anche giocato insieme”.

Il tuo erede?

“Se devo fare un nome dico Andrea Ruffino, potrebbe diventare un giocatore importante, il capitano del futuro per il Real Fieschi”.

Due parole sul Real Fieschi e su Andrea Levaggi:

“Società giovane con valori importanti, un settore giovanile importante. Levaggi ha un entusiasmo che ti contagia, viene dal mondo del ciclismo, si lascia andare a facili entusiasmi cosi come è bravo a deprimersi, io ho saputo tenerlo a bada”.

Ti piacerebbe fare l'allenatore?

“Per ora no, mi vedo in un altro ruolo e a breve uscirà un comunicato. Domani chissà...”

Un consiglio per i più giovani?

“A loro dico che il lavoro paga, se fai grossi sacrifici giochi fino a 40 anni, bisogna avere fortuna a non avere infortuni, per il resto sono fondamentali una buona alimentazione e una vita sana, corretta”.

PDP

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