Partendo dal presupposto che la violenza è negativa a prescindere, ci piace pensare che gli arbitri sbagliano, come tutti, ma in buona fede. Certamente alcuni casi lasciano pensare a scarsa preparazione per inesperienza. Sicuramente, gravi ed evidenti errori devono prevedere una pausa dell'arbitro con eventuali sedute di aggiornamento. Ciò detto, pensiamo che gli arbitri debbano crescere per gradi; allora che si elimini l'arbitraggio dei dirigenti nelle scuole calcio, e che i giovani arbitri comincino da li. Si otterrebbero un altro risultato: l'eliminazione di eventuali "favori" (involontari?) casalinghi, e conseguenti deprecabili spettacoli tra genitori. Forse anche alcuni di loro dovrebbero "crescere".
Giacomo Gragnano, Borgoratti