Matteo Parma è nato a Vimercate il 16 Marzo 1989, è laureato in Scienze Motorie, ha conseguito un ulteriore diploma universitario in Inghilterra ed entrambi i patentini Uefa C e Uefa B una volta tornato in Italia. E’ uno dei migliori elementi della batteria dei formatori del metodo Horst Wein e seppur giovane un’esperienza da far invidia a molti. E’ un appassionato di sport in generale, ma soprattutto di calcio.
Ciao Matteo come stai? In forma?
Bene grazie, come sempre, sì.
Dove sei quest’anno, alleni?
Sì, come sempre, non potrei farne a meno. Sono a Renate.
Serie?
Serie C, sabato abbiamo giocato il derby contro il Monza, abbiamo sbagliato un rigore ed è finita 0-0. Come qualità d'organico sono superiori, hanno tanti che possono fare la B a occhi chiusi. Galliani-Silvio determinano parecchio in Serie C.
Che leva ti hanno affidato?
A Renate seguo l'U12, l'annata 2007
So che hai lavorato all’estero, ci puoi raccontare la tua esperienza?
In Inghilterra ho passato 2 anni, lavorando per l'Arsenal con il dipartimento "in the Community". Seguivo progetti nell'equivalente delle nostre scuole elementari, medie e superiori; andavo anche sul campo con le Soccer School affiancando gli allenatori durante le sedute di allenamento delle varie categorie...esperienza pratica, direttamente sul campo, molto formativa. Poi tornato in Italia ho avuto l'opportunità di entrare nel settore giovanile dell'AlbinoLeffe.
Hai avuto la fortuna di lavorare spalla a spalla con Horst Wein…
Sì, aveva appena iniziato a fare formazione a tutti gli allenatori Horst Wein, un'esperienza che definirei "mistica" quella di avere la possibilità di conoscere, osservare e sperimentare la filosofia di Horst sul campo.
Esperienza fuori dagli schemi, vero?
Un'esperienza che definirei "mistica" quella di avere la possibilità di conoscere, osservare e sperimentare la filosofia di Horst sul campo, lui ha cambiato completamente la prospettiva di quello che deve essere il "lavoro" di un formatore...non il centro del mondo, ma una persona adulta al servizio del protagonista del gioco, il bambino.
Rendici partecipi degli sviluppi che hai visto nei ragazzini man mano che lo sviluppo della metodologia progrediva
Nei due anni che sono stati con noi, in cui abbiamo sperimentato la sua metodologia, ho riscontrato nei ragazzi una maggiore consapevolezza nei propri mezzi, coraggio nel prendersi i rischi e molta autonomia nel gestire le situazioni di gioco. Tutto ciò ha portato poi a sviluppare ulteriormente un forte senso di appartenenza dovuto anche ad un gruppo di lavoro molto competente e affiatato...aspetto questo che ritengo fondamentale per portare avanti un progetto di quella portata.
Progetti per il futuro? Ti piacerebbe cimentarti col calcio dei tre punti? O preferisci continuare a formare ragazzini?
Allenare per i 3 punti intendi le Prime Squadre?
Sì, esatto
La mia intenzione rimane quella di voler continuare con i ragazzi del settore giovanile; poi continuare a viaggiare e fare corsi appena ne ho la possibilità. Ho fatto una serie di viaggi formativi in diversi Club per vedere come lavoravano...e vorrei continuare a farlo.
Bene Matteo, un’ultima domanda. Carlo Ancelotti ha scritto alcuni libri, tra cui ”Il leader calmo”, è un po’ quello che si diventa abbracciando la filosofia di Wein?
Sì, sono d'accordo...un leader che sia curioso e abbia passione ed entusiasmo, caratteristiche che Horst trasmetteva ogni volta che parlava.
Matteo ti ringrazio di cuore, è sempre un piacere parlare con te.
Grazie a te, un saluto ai lettori di Settimana Sport e di Coach Martini on air.