Vincenzo Reno, che idea ti sei fatto sulla possibile ripresa dell'attività sportiva?
“In questo momento mi trovo molto d'accordo con il silenzio del presidente Ivaldi. Ogni giorno sentiamo notizie o ipotesi diverse, e credo che ora più che mai sia necessario fare chiarezza. Ne abbiamo sentite di tutti i colori e devo dire che c'è davvero troppa confusione. Anzi, credo che questo potrebbe essere il periodo ideale per fermarsi e riflettere, e riprogrammare la stagione nuova in modo sensato. I nostri ragazzi del Cornigliano ci chiamano tutti i giorni e ci chiedono quando si potrà tornare a fare allenamenti o partite ma è ancora molto presto per poter rispondere...”
Cosa bisogna fare secondo te per aiutare le società? E come ti comporteresti con i campionati?
“Bisogna partire dal basso e aiutare le nostre categorie. Prima cosa, dire una volta per tutte che la stagione è finita. Poi, logico avere un occhio di riguardo per le prime classificate, allo stato attuale, ed eventualmente premiare le migliori seconde, quindi bloccare le retrocessioni. Poi sarà necessario aiutare le società, agevolare le iscrizioni in modo che tutti possano ripartire. Escluderei fin d'ora di riprendere a giocare nel breve/medio termine perchè non ci sono le condizioni fisiche e mentali per poterlo fare, anche se tutti lo speriamo per la nostalgia che abbiamo del calcio giocato”.
Fra le varie ipotesi sui campionati, quale ti sembra più consona?
“Ho sentito l'ipotesi di riprendere questo campionato a settembre, e non mi dispiace. Servirebbe poi un mese di stacco per poi prepararsi alla stagione successiva. Non mi piace invece l'ipotesi di spalmare questa stagione in due annate, noi della Seconda abbiamo solo 6 giornate, le giochiamo e poi cosa facciamo?”
A livello economico e strutturale invece che scenario prevedi per il calcio dilettanti?
“Mi aspetto qualche intervento dall'alto, le società vanno aiutate, gli impianti necessitano di interventi, non parliamo poi degli spogliatoi. Sfruttiamo questo momento di pausa per riflettere su come intervenire, ci sono campi e spogliatoi in condizioni imbarazzanti...”