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Promozione | 29 marzo 2021, 19:19

OVADESE La voglia matta di Gian Paolo Piana: "Non mi dispiacerebbe un giorno giocare nell'Eccellenza ligure"

Il presidente della società piemontese ha molti amici e interessi specie in Vallestura e non disdegna un domani l'idea di disputare il campionato ligure, come avvenne per l'OvadaMobili tanti anni fa

OVADESE La voglia matta di Gian Paolo Piana: "Non mi dispiacerebbe un giorno giocare nell'Eccellenza ligure"

Anche in Piemonte tutte le squadre dalla Promozione in giù hanno dovuto alzare bandiera bianca e riporre le proprie ambizioni nel cassetto causa Covid.

L'occasione della lunga sosta ci offre di fare il punto con il presidente dell'Ovadese, nonchè sponsor di Settimana Sport, Gian Paolo Piana.

"Speravamo di ripartire con le nostre squadre di Promozione, Juniores Regionale, con tutto il settore giovanile, con l'under 15 regionale femminile che quest'anno ha giocato anche contro il Torino, insomma avevamo molto entusiasmo ma abbiamo dovuto anche noi fermarci come tutto il mondo del calcio dilettantistico a livello nazionale. La Promozione a livello di prima squadra era un campionato che ci stava piacendo molto, anche se negli ultimi due anni a causa della pandemia abbiamo fatto poco e niente, insomma tutto è rimandato alla prossima stagione sportiva. Speriamo di ripartire presto, e soprattutto che i nostri giovani possano tornare a fare sport, e questo lo dico al di là del calcio, ma pensando proprio a tutti i ragazzi che sono costretti a casa in questo lungo periodo".

Presidente, secondo lei è giusto che riparta solo l'Eccellenza?

"Vista la situazione generale, e visto che siamo ormai a fine marzo, io credo che si potesse fermare tutto il movimento dilettantistico in blocco e ritrovarci poi a settembre. Noi cercheremo di fare qualcosa per i nostri giovani fra maggio e giugno, se sarà possibile qualche torneo o qualche stage, insomma proveremo a non fermare del tutto l'attività per far muovere i nostri ragazzi. Mentre per quanto riguarda la prima squadra siamo ormai completamente fermi da mesi".

L'Ovadese si è staccata dalla Silvanese e da quasi un anno è ripartita con le sue sole forze. Con quali ambizioni e prospettive?

"A maggio 2020 al termine di una riunione i soci della Silvanese ci hanno salutato. E' stata una bella esperienza, siamo rimasti in buoni rapporti, ma abbiamo così proceduto al cambio di denominazione tornando ad essere solo Ovadese. Le ambizioni? Dovete chiederlo ad Andrea Repetto, il nostro vicepresidente che si occupa specificamente della prima squadra, e che sento molto carico negli ultimi giorni. A livello organizzativo proprio oggi abbiamo acquisito un pullmino dall'amico Giorgio Parodi, a dimostrazione che non ci fermiamo e ci vogliamo attrezzare sempre do più per le trasferte. L'impianto Moccagatta di Ovada ha spogliatoi nuovi, un angolo bar, la lavanderia rinnovati e stiamo progettando una palestra. Dopo il fallimento dell'Ovada eravamo ripartiti dalla Terza Categoria e ora siamo in Promozione, vogliamo ambientarci in questa categoria ma prima o poi il passaggio obbligato sarà l'Eccellenza. Anzi, non mi dispiacerebbe una esperienza nel campionato ligure: io in Liguria ho tanti amici, clienti, sponsor, ho ottimi rapporti con tutte e 4 le associazioni sportive della Vallestura, insomma è un'idea che non mi dispiacerebbe".

Cosa vuol dire per lei fare il presidente di una società dilettantistica?

"Tra due mesi saranno 10 anni che sono nel mondo del calcio dilettantistico, sono e sarò sempre fedelissimo all'Ovadese. O faccio qualcosa per il mio paese o niente, ho avuto anche altre proposte ma ho sempre rifiutato. Il calcio per me è un hobby e una passione che mi consente di coltivare amicizie e conoscere persone,  abbiamo creato una aggregazione di circa 400 persone fra tesserati, dirigenti e genitori. Io mi occupo soprattutto dell'aspetto organizzativo, degli sponsor, del bilancio, mentre altre persone più competenti di me si occupano della parte tecnica. Fra gli altri, mi dà una grossa mano mio papà che è presidente dei Boys Calcio e mi aiuta a tenere i rapporti con il Comune e gli enti pubblici".

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