In queste ultime ore sta circolando in rete una prima bozza del cd. “Decreto Lavoro 2023”, che dovrebbe essere portato in uno dei prossimi Consigli dei Ministri. "Non possiamo che lanciare un accorato appello al legislatore - dice Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp - affinché sulle misure oggetto delle modifiche indicate metta tutte le attenzioni del caso, confermi le semplificazioni previste dal D.Lgs. 36/2021, che danno seguito, tra l’altro, alla legge delega 86/2019 e se modifiche dovranno esserci, che siano, come in molte occasioni auspicato anche direttamente dal ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, di ulteriore semplificazione e di ulteriore armonizzazione tra riforma legislativa del sistema sportivo e del terzo settore".
Il provvedimento presenta molte importanti misure riguardanti temi del lavoro, dall’introduzione della Garanzia per l’inclusione (Gil) e della Garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal) alla maggiorazione dell’assegno unico, sino ad arrivare a modifiche al Decreto legislativo 36/2021, ossia, come è ben noto, il decreto di “Attuazione dell'articolo 5 della legge 8 agosto 2019, n. 86, recante riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo”.
L’articolo 39 del provvedimento in bozza introdurrebbe modifiche sostanziali agli articoli 28 e 35 del Decreto legislativo 36/2021, che di fatto, farebbero “dire addio alle semplificazioni ottenute riguardo la gestione futura (in vigore dal prossimo 1° luglio) delle collaborazioni sportive”.
Di fatto verrebbero eliminate le previste semplificazioni rispetto agli adempimenti giuslavoristici quali:
- l’esonero dall’obbligo di comunicazione preventiva per i compensi di importo inferiore ad euro 5.000 (art. 28 comma 3);
- la possibilità di effettuare la comunicazione dei flussi retributivi per il calcolo dei contributi attraverso il registro nazionale delle attività sportive (art. 35 comma 8quinquies);
- la possibilità di non emettere busta paga per compensi inferiori a 15.000 euro, plafond al di sotto del quale non è prevista ritenuta fiscale (art. 28 comma 4);
- la possibilità di emettere le buste paga attraverso il Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche (art. 28 comma 4).
Queste semplificazioni, ricordiamo, hanno come obiettivo quello di alleggerire gli adempimenti e garantire alle organizzazioni sportive la possibilità di assolverli in via autonoma attraverso il Registro delle Attività Sportive dilettantistiche tenuto dal Dipartimento per lo Sport, senza dover necessariamente ricorrere all’assistenza di un consulente del lavoro.
In sostanza la bozza di provvedimento prevederebbe:
- la reintroduzione della comunicazione preventiva al Centro Provinciale per l’Impiego di instaurazione del rapporto di lavoro nelle forme ordinarie. Le medesime comunicazioni sono effettuate dalle associazioni o società destinatarie delle prestazioni sportive e sono trasmesse automaticamente al Registro delle Attività Sportive Dilettantistiche, di fatto duplicando gli adempimenti;
- la previsione dell’obbligo di comunicazione preventiva anche per gli importi inferiori ad euro 5.000;
- il libro unico non sarebbe più gestito attraverso il Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche ma attraverso le procedure ordinarie e sarebbe successivamente depositato nel RAS;
- viene meno l’esonero dall’obbligo di emissione della busta paga per importi inferiori a 15.000 euro;
- la comunicazione mensile dei dati retributivi all’INPS per il calcolo dei contributi non si potrà realizzare attraverso il RAS ma secondo il canale ordinario.
Inoltre, altro aspetto, potremmo scoprire come funzionerà il RAS il 30 di giugno, ossia il giorno prima dell’entrata in vigore degli adempimenti. Ricordiamo invece come il Decreto 36/2021 fissasse al 1° aprile l’individuazione delle disposizioni tecniche e dei protocolli informatici necessari a consentire gli adempimenti previsti.