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Altri sport | 10 maggio 2023, 20:19

CENSIMENTO ISTAT DELLE ISTITUZIONI NON PROFIT ANNO 2021 Lo sport rappresenta quasi il 33% del totale delle organizzazioni non a scopo di lucro

Servono sostegni concreti: le parole di Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp

CENSIMENTO ISTAT DELLE ISTITUZIONI NON PROFIT ANNO 2021 Lo sport rappresenta quasi il 33% del totale delle organizzazioni non a scopo di lucro

𝗖𝗘𝗡𝗦𝗜𝗠𝗘𝗡𝗧𝗢 𝗜𝗦𝗧𝗔𝗧 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗜𝗦𝗧𝗜𝗧𝗨𝗭𝗜𝗢𝗡𝗜 𝗡𝗢𝗡 𝗣𝗥𝗢𝗙𝗜𝗧 𝗔𝗡𝗡𝗢 𝟮𝟬𝟮𝟭: 𝗟𝗢 𝗦𝗣𝗢𝗥𝗧 𝗥𝗔𝗣𝗣𝗥𝗘𝗦𝗘𝗡𝗧𝗔 𝗤𝗨𝗔𝗦𝗜 𝗜𝗟 𝟯𝟯% 𝗗𝗘𝗟 𝗧𝗢𝗧𝗔𝗟𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗢𝗥𝗚𝗔𝗡𝗜𝗭𝗭𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗜 𝗡𝗢𝗡 𝗔 𝗦𝗖𝗢𝗣𝗢 𝗗𝗜 𝗟𝗨𝗖𝗥𝗢. 𝗦𝗘𝗥𝗩𝗢𝗡𝗢 𝗦𝗢𝗦𝗧𝗘𝗚𝗡𝗜 𝗖𝗢𝗡𝗖𝗥𝗘𝗧𝗜

Secondo la rilevazione campionaria multiscopo dell’Istat, presentata oggi, le istituzioni non profit (INP) attive in Italia sono 363.499, impiegano complessivamente oltre 870mila dipendenti e coinvolgono quasi 4,7 milioni di volontari, presenti in oltre il 70% delle INP.

Dal 2015 al 2021 si registra la perdita di oltre il 15% dei volontari, con cause da ricercarsi non solo nell’emergenza pandemica, con un non profit che ha dimostrato, proprio in occasione dell’emergenza sanitaria, di ricoprire un ruolo fondamentale per la tenuta dele nostre comunità territoriali proprio a partire dall’impegno dei volontari.

Dai primi dati del Censimento si evince come l’associazionismo continui ad essere l’ambito giuridico che comprende il maggior numero di istituzioni, ben l’85,2%, mentre il settore dello sport raccoglie quasi il 33% del totale delle organizzazioni non a scopo di lucro. Seguono i settori delle attività culturali e artistiche (15,9%), delle attività ricreative e di socializzazione (14,3%), dell’assistenza sociale e protezione civile (9,9%).

Le istituzioni che operano grazie al contributo dei volontari e i volontari stessi si concentrano nei settori delle attività culturali e artistiche, sportive, ricreative e di socializzazione, che insieme aggregano il 65,2% delle istituzioni con volontari e il 54,5% dei volontari.

Altri dati estremante significativi, letti dal nostro osservatorio Uisp, di associazione di promozione sociale e sportiva, nonché rete associativa nazionale, sono quelli relativi alle INP dedite al disagio per settore di attività prevalente, numeri che rilevano una concentrazione in tre settori di attività: il 36% delle istituzioni è attivo nello Sport, cultura e ricreazione (rispetto al 63,2% del totale delle INP), il 35% nell’Assistenza sociale e protezione civile (rispetto al 9,7% del totale delle INP) e l’8,9% nel settore Sanità (a fronte del 3,4% del totale delle INP).

Il settore dello Sport, cultura e ricreazione è l’ambito nel quale sono attive, più che in altri settori, le organizzazioni non profit che rivolgono le proprie attività sia a persone con specifici disagi sia ad altri (46,1%) o alla collettività in generale (67,5%).

Tra queste, le istituzioni attive nello sport mostrano particolare dedizione alle esigenze delle persone con disabilità fisica, psichica, sensoriale, relazionale (70,4% rispetto al 55,8% del totale delle istituzioni orientate al disagio).

Dai dati Istat emerge anche un processo di digitalizzazione crescente del settore, ma ancora in via di completamento: otto organizzazioni su dieci utilizzano almeno una tecnologia digitale, ma molte ancora devono sviluppare la capacità di utilizzo di tecnologie più evolute rispetto alla sola connessione ad internet, come piattaforme e servizi di cloud computing, asse su cui l’Uisp sta consolidando e rafforzando strumenti ed opportunità per la propria rete associativa.

Ancora una volta dalle rilevazioni Istat emerge come l’associazionismo di promozione sportiva sia un ambito che rappresenta una delle architravi su cui poggia l’intero sistema del non profit italiano, che può quindi diventare una delle realtà di terzo settore sempre più incisiva sullo sviluppo sociale, economico e sostenibile del Paese, sulla salute, sul benessere delle cittadine e dei cittadini di ogni età, per contrastare disuguaglianze, fragilità, vulnerabilità, solitudini, tutte problematiche rese più pesanti dall’emergenza sanitaria da covid e delle crisi economiche ed ambientali che si sono addizionate.

Ancora una volta emerge chiaramente come sia quindi fondamentale che le istituzioni, a tutti i livelli, sostengano concretamente le organizzazioni di terzo settore, supportino il volontariato, a partire da percorsi di ingresso dei più giovani nelle associazioni di base del territorio, con politiche tangibili di riconoscimento delle competenze; si completino le riforme legislative e la relativa armonizzazione tra terzo settore e sistema sportivo, si mettano a terra normative chiare e certe nella loro applicazione, che non lascino spazi a dubbi o interpretazioni, si superi una burocrazia asfissiante e ormai insostenibile. Occorre che la pubblica amministrazione creda di più sulle opportunità dell’amministrazione condivisa, della coprogrammazione e della coprogettazione, e metta davvero le istituzioni non profit nelle condizioni adi sedersi a quei tavoli in maniera paritaria. Anche nel commentare questi dati non possiamo dimenticarci come il terzo settore sia stato coinvolto sino ad oggi nella messa a terra dei progetti e delle risorse del PNRR in maniera estremante ridotta. Occorre davvero cambiare paradigma e valorizzare, non solo a parole, l’importante e il contributo strategico del non profit nello sviluppo sociale ed economico del territorio.

Dati, tavole e approfondimenti su https://www.istat.it/it/archivio/283872

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