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Eccellenza | 24 novembre 2023, 19:53

OSVALDO ARECCO "Ho staccato la spina pochi giorni, ma sono pronto a rimettermi in gioco"

L'allenatore genovese, 69 anni, lascia il Campomorone dopo 10 anni complessivi, ma non abbandona il calcio, anzi: "Il campo mi manca, nonostante l'età ho voglia di rientrare presto"

OSVALDO ARECCO "Ho staccato la spina pochi giorni, ma sono pronto a rimettermi in gioco"

Sessantanove anni e non sentirli. Osvaldo Arecco non lascia, ma anzi vuole subito rientrare, non appena sarà possibile, a calcare i terreni di gioco del calcio ligure. L'ex responsabile del settore giovanile del Polo Maglietto a Campomorone, nell'ultimo periodo allenatore della Juniores dello stesso Campomorone, dopo 10 anni complessivi (7+3) all'interno della società di Begato 9 ha deciso di fermarsi. Ma dopo pochi giorni di pausa, si è accorto che il campo gli manca troppo per abbandonare definitivamente questo mondo.

L'ex giocatore della Sampdoria ha allenato le prime squadre di Genoa Club Mignanego, Isoverde, San Cipriano, Serra Riccò, Bolzanetese e recentemente era nei quadri tecnici del settore giovanile a Campomorone.

"Dopo qualche giorno di pausa -racconta- nonostante i miei 69 anni, ho capito che senza calcio non so stare. Mi piacerebbe rientrare, e sono pronto ad ascoltare qualsiasi proposta dal punto di vista tecnico o dirigenziale. Il calcio è molto cambiato negli ultimi anni, ho dovuto adattarmi sia per i metodi di allenamento che per i rapporti con l'ambiente esterno. Nella mia carriera ho fatto tantissime cose, ma allenare una prima squadra a prescindere dalla categoria è la cosa che mi piacerebbe di più, nonostante le storture di questo mondo. Recentemente leggevo una vostra intervista a Beppe Maisano, che un po' provocatoriamente affermava che un allenatore oggi deve essere bravo ad avvicinare sponsor, deve saper accettare le decisioni dall'alto, e non deve far crescere i costi di gestione di una società. Ecco, concordo con lui ma devo dire che nell'ultimo aspetto io sono bravissimo. Oggi è cambiato tutto, a partire dal modo di allenarsi, da un certo punto di vista c'è più professionalità, non credo sia cambiata la voglia di ragazzi, come sento dire da parecchi addetti ai lavori, la cosa che mi pesa di più è solo la poca autonomia che oggi ha un allenatore, costretto a sottostare a troppi compromessi".

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