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Altri sport | 16 marzo 2024, 16:31

UISP Tiziano Pesce: "Transizione sportiva, motore di cittadinanza attiva"

Si è tenuto oggi il Consiglio nazionale Uisp: ecco la relazione del presidente Uisp, con l'ampio ventaglio dei temi trattati e approfonditi

UISP Tiziano Pesce: "Transizione sportiva, motore di cittadinanza attiva"

Si è tenuto questa mattina, in modalità on-line, il Consiglio nazionale Uisp. Pubblichiamo l'introduzione di Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, che ha toccato vari temi in campo: l'identità e la storia dell'Uisp che affondano le radici nella Costituzione e nei valori di democrazia, antifascismo e libertà; la difficile situazione internazionale e il ruolo delle associazioni di terzo settore e dell'Uisp per chiedere il Cessate il fuoco e la pace; le iniziative Uisp per i diritti delle donne e l'otto marzo; le morti ingiuste dei migranti sulle rotte del Mediterraneo; l'adesione Uisp al fianco di Libera per la giornata del 21 marzo a Roma; il quadro politico italiano e la situazione in Europa; terzo settore, riforma e ruolo dell'Uisp; il valore sociale dello sport, l'inclusione, i diritti, l'Europa; che cos'è la 'transizione sportiva', il percorso che l'Uisp ha scelto per allinearsi all'Europa e alle scelte dell'Agenda 2030; la trasversalità dello sport rispetto alle politiche pubbliche, ad ogni livello; la presenza Uisp nei tavoli istituzionali; l'Uisp e il terzo settore, il ruolo del Forum; l'importanza della formazione, della progettazione e delle attività Uisp; il tema della riforma del lavoro sportivo; i nuovi progetti e le occasioni per fafforzare l'Uisp; le responsabilità Uisp in quanto rete associativa nazionale; la primavera delle manifestazioni nazionali Uisp e il 40ennale di Vivicittà alle porte. Tiziano Pesce ha chiuso la sua relazione introduttiva con un ricordo di Claudia Fiaschi, ex portavoce del Forum del Terzo settore, recentemente scomparsa.

"Care Consigliere, care Consiglieri, invitate, invitati, fra poche settimane festeggeremo i 76 anni di vita dell’Uisp. Era il 4 aprile 1948, e grazie all’impulso di un gruppo di giovani del Comitato di Liberazione Nazionale, a Roma, presso il Cinema Esperia, si tenne la prima assemblea organizzativa dell’allora Unione Italiana Sport Popolare. Cinque mesi dopo, la costituzione ufficiale, con il Congresso fondativo di Bologna, dal 19 al 22 settembre.

 Da 76 anni, quindi, ininterrottamente, l’Uisp è impegnata nel promuovere la Costituzione, repubblicana e antifascista. Mai come in questa fase storica dobbiamo impegnarci con ogni forza per difendere e rilanciare quei valori di democrazia, libertà, solidarietà, impegno per la legalità e la giustizia sociale, contro disuguaglianze, povertà, solitudini, contro ogni forma di violenza e discriminazione, per la pace.

La dura cronaca di questi ultimi mesi è purtroppo sotto gli occhi di tutti. Ancora una volta siamo costretti ad aprire il nostro Consiglio parlando di guerre, conflitti, vittime innocenti. Anche in queste ultime settimane non abbiamo fatto mancare la presenza dell’Uisp, a Roma così come in tante altre città, a manifestazioni ed iniziative di mobilitazione per il cessate il fuoco in Palestina ed in Ucraina, insieme a decine di migliaia di cittadine e cittadini per chiedere di fermare il genocidio in atto a Gaza, la corsa al riarmo, la minaccia più volte reiterata dal presidente russo di essere pronti ad un conflitto mondiale atomico, la pesantissima nuova crisi internazionale creatasi a seguito degli attacchi degli Houthi yemeniti contro il sud di Israele e le navi mercantili passanti nel mar Rosso, la follia criminale di tutte le guerre, e, ancora, per difendere i diritti democratici fondamentali come la libertà di manifestare, il diritto di sciopero, il diritto di associazione e di espressione.

Lo abbiamo fatto e continuiamo a farlo insieme alle reti di cui facciamo parte e ad organizzazioni con cui collaboriamo, a partire da Forum del Terzo Settore, Rete Italiana Pace e Disarmo, Europe for Peace, Coalizione AssisiPaceGiusta, Sbilanciamoci, AOI, Arci, Anpi, Amnesty, Cgil e tanti altri. Un doveroso e preciso impegno dell’Uisp, che continua, nell’avvicinamento al prossimo 25 aprile, anche nel ricordare e celebrare le storie di partigiani particolari, sportivi, uomini e donne, protagonisti prima della Resistenza e della Lotta di Liberazione, e poi dello sport popolare dell’Uisp, che contribuì attivamente a risollevare il Paese dopo la liberazione dalle forze nazifasciste e la fine del secondo conflitto mondiale.

Un lungo racconto, quello dell’Uisp, avviato proprio nella Resistenza, anche grazie alle donne staffette partigiane che si muovevano in bicicletta. Quelle stesse donne che, dopo la Liberazione, rimasero in sella e iniziarono a realizzare un diritto, quello a spostarsi autonomamente nelle strade italiane e anche nelle piste di ciclismo. E poi lo sviluppo della pratica sportiva femminile anche nelle altre discipline, dall'atletica al calcio, dalle ginnastiche al rugby, fino ad arrivare pressoché a tutte le attività. Quelle lotte di libertà hanno trovato nell'Uisp un'incubatrice naturale, fino all'elaborazione della Carta dei diritti delle donne nello Sport del 1985, adottata dal Parlamento Europeo, poi in continuo aggiornamento. 

Grazie a tutta l’associazione perché in questo avvio del mese, con la centralità della data dell’8 marzo, l’impegno è stato massimo, all’interno di un ricco calendario di iniziative Uisp per i diritti delle donne, contro ogni forma di violenza e di discriminazione di genere. Eventi e appuntamenti che sono stati occasione, e continueranno ad esserlo, per parlare e riflettere insieme di valori, diritti, appunto, e libertà, valorizzando le esperienze del territorio, che uniamo e cuciamo attraverso il filo rosso di Futura 2024, un contenitore virtuale che abbiamo rilanciato per rafforzare lo sviluppo di una cultura del rispetto attenta alle differenze, promuovere un linguaggio attento alle persone, libero da pregiudizi e stereotipi, purtroppo ancora presenti nella nostra società e anche all’interno del vasto movimento sportivo.

Nel frattempo, nel mare Mediterraneo si è registrata l’ennesima tragedia. Oltre 60 le persone morte a causa di ustioni, fame e sete, su un gommone rimasto invisibile per una settimana nonostante le richieste di aiuto lanciate. Corpi gettati in quella che continua ad essere l’infinita fossa comune del Mediterraneo da chi era ancora rimasto in vita.

Sono racconti dell'orrore quelli fatti ai volontari dell’organizzazione umanitaria Sos Mediterranée dai 25 superstiti presi mercoledì a bordo della Ocean Viking in acque internazionali, dopo aver visto per giorni volare aerei ed elicotteri sul loro gommone, partito una settimana prima dalla Libia, ormai alla deriva senza ricevere soccorsi da nessuno. Ocean Viking, che ha poi salvato altre centinaia di persone in due diverse operazioni, ma il “porto sicuro assegnato” è Ancona: un viaggio di 1.450 chilometri, che è in corso (la nave arriverà nel porto marchigiano non prima del pomeriggio di lunedì), e che non può che peggiorare le condizioni di salute dei naufraghi. Intanto, nel 2024 sono già oltre trecento, secondo i dati dell’OIM – l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, i migranti morti nel Mediterraneo, ben oltre il doppio rispetto ai decessi registrati nello stesso periodo del 2023.

Legalità, contrasto alla criminalità organizzata, sono altri impegni imprescindibili per l’Uisp, tra le organizzazioni fondatrice, quasi trent’anni fa, di Libera. Al fianco di Libera e di don Luigi Ciotti, continuiamo a camminare e ad operare ogni giorno, e giovedì prossimo 21 marzo ci saremo ovviamente anche noi, a Roma, in occasione della 29^ edizione della Giornata della Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa insieme ad Avviso Pubblico, che quest’anno, dopo Milano, si svolgerà nella Capitale. Ci troveremo, con chi potrà esserci, in piazza Esquilino alle 8.30, per poi partire con il corteo alle 9. L’arrivo è previsto al Circo Massimo, con la lettura degli oltre mille nomi delle vittime delle mafie e l’intervento conclusivo di don Luigi.
Ci saremo anche, con la campagna #losportnonvidimentica, con una delegazione di ragazzi e operatori partecipanti al progetto La Bellezza è necessaria, portato avanti a Caivano dall’Uisp Campania, con il sostegno di Fondazione con il Sud, mentre il giorno dopo, venerdì 22 marzo, Uisp Campania e le associazioni del territorio si ritroveranno al Parco Verde di Caivano nuovamente al fianco di Libera in occasione di  “Un fiore nel cemento”, festa di sport sociale e giochi, per la legalità e la rigenerazione urbana.

 E sempre il 21 marzo saremo auditi presso l’Autorità garante per l’Infanzia e l’Adolescenza sul tema della promozione dei diritti dei minorenni e giovani alla partecipazione, ad attività sportive, aggregative e ludiche, al fine di raccogliere indicazioni in merito alle principali linee di intervento e scelte strategiche in corso e all’individuazione delle relative priorità per la definizione di nuovi LEP, i Livelli Essenziali di Prestazione.

Tutto questo mentre le cronache che arrivano dai palazzi di Parlamento e Governo devono dedicare spazio e attenzione per lo più a bagarre da campagna elettorale permanente, terzi mandati sì e terzi mandati no di presidenti di Regione, nuove proposte di ballottaggio per i grandi Comuni, scontri continui in maggioranza, litigi nel Centro sinistra, campi larghi sì e campi larghi no, con un crescendo di attenzioni alle candidature nell’avvicinamento alla prossima sfida europea.

Sullo sfondo, ma non troppo, le scontate elezioni presidenziali russe e la campagna di Donald Trump verso le presidenziali statunitensi, in opposizione all’amministrazione Biden. Intanto, The Economist, nell’uscita dello scorso 15 febbraio, afferma che «solo l’8% della popolazione mondiale vive in un sistema pienamente democratico».

Sull’Europa e sulle elezioni europee di giugno spira un vento di ultradestra, di recente il Portogallo e non solo ne sono un esempio. La pandemia sembrava aver portato un cambiamento nelle politiche economiche dell’Unione, con l’approvazione in poche settimane del Next Generation EU, risposta potente non solo alla crisi sanitaria, ma iniezione di investimenti nell’economia e nel welfare di prossimità. Ma l’inflazione ha riacceso i riflettori sul debito e il discorso pubblico si è ricentrato sul controllo delle finanze pubbliche. E così, alla fine, il nuovo “patto di stabilità” della Commissione europea torna ad imporre vincoli numerici annuali. Con questo patto l’Europa non può affrontare le sfide che ha davanti. 

L’economia sociale deve uscire dalla condizione di marginalità in cui è stata collocata fino ad ora, impegnata soprattutto a riparare “gli effetti collaterali” di un modello economico escludente e basato essenzialmente sul profitto. Elementi di natura oggettiva disegnano invece una realtà con un forte potenziale di sviluppo, proprio perché l’economia sociale parte dall’esigenza di rispondere a bisogni e aspirazioni sociali ed è, insieme, strumento di democrazia, partecipazione delle persone ai processi sociali ed economici, welfare, rigenerazione dei luoghi, così come della tutela e della promozione dei beni comuni.

Sta in questi molteplici elementi sviluppare la nostra attenzione ed il nostro impegno, nel terzo settore italiano, nel rapporto con le istituzioni e con i candidati che si presenteranno alle prossime elezioni. Al fine di rilanciare la nostra mission associativa, le nostre richieste racchiuse nel Parere Cese che abbiamo costruito, affinché l’Europa del futuro aggiorni la dimensione sociale dello sport e della cultura motoria verso le nuove sfide che attraversano la dimensione demografica, dell’economia e dei sistemi di welfare.

Riservando risorse e affermando un nuovo protagonismo all’infrastruttura sociale costituita dalle migliaia di associazioni e società sportive che compongono l’ossatura del terzo settore italiano e sono parte rilevante dell’economia sociale a livello europeo. 

Intanto, il Governo italiano va anche alla prova del Ponte sullo Stretto, su cui sono spuntati ben 68 rilievi del Comitato scientifico esterno scelto dallo stesso ministero delle Infrastrutture, insieme con le Regioni, per verificare la fattibilità del progetto definitivo. Tra i rilievi, l’assenza di test aggiornati sulla tenuta in caso di eventi sismici sino ad osservazioni sull’utilizzo dell’acciaio e a necessari riesami sull’azione combinata del vento e dei carichi di traffico stradale e ferroviario. E nel primo anno di nuova vita, la Società Stretto di Messina SpA, ha già speso 4 milioni di euro per contratti esterni, dopo essere costata già 300 milioni dal 1981, anno di nascita sino al 2013, anno di chiusura, prima della sua rimessa in piedi, nel marzo 2023, da parte dell’attuale governo, con una ricapitalizzazione di 370 milioni di euro. Un’opera, insomma, che a cittadini attenti e responsabili non può che sembrare sempre più insostenibile e irrealizzabile.

Cara Uisp, i tuoi primi settantasei anni di storia, caratterizzati da fatiche, entusiasmi, partecipazione, risultati raggiunti e anche delusioni, errori da non ripetere, devono essere conosciuti e non dimenticati, vivendo il presente e con un impegno collettivo per il futuro, che è già oggi. Decenni di vita associativa trascorsi e vissuti sempre da protagonisti a favorire, attraverso lo sport popolare diventato sportpertutti, lo sport sociale, nelle sue molteplici accezioni, l’estensione di diritti, la tutela dell’ambiente, la promozione della solidarietà.

Il valore sociale dello sport è accoglienza, inclusione, salute, parità di genere, diritti, solidarietà, sostenibilità. Ma anche innovazione delle attività e qualità della formazione e dei servizi. L’Uisp è una grande rete associativa che esiste concretamente e che – riordiamocelo in ogni momento del nostro impegno - è stata riconosciuta anche come Rete associativa nazionale, con precise opportunità e responsabilità.

 Le reti rappresentano una delle più rilevanti novità legislative della riforma del terzo settore, che riconosce loro piena dignità giuridica a tali modelli istituzionali, riservando loro una disciplina specifica. Il legislatore affida alle reti la missione di coordinare, tutelare, rappresentare, promuovere e supportare gli enti del terzo settore ad esse associati, “anche allo scopo di promuoverne ed accrescerne la rappresentatività presso i soggetti istituzionali”. 

Alle funzioni appena ricordate, le reti associative nazionali, quale è riconosciuta l’Uisp, è attribuito anche lo svolgimento di funzioni di monitoraggio degli enti associati, la possibilità di predisporre una relazione annuale sul punto al Consiglio nazionale del terzo settore istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, nonché esercitare attività di autocontrollo e di assistenza tecnica verso i propri associati.
La riforma ha richiesto indubbiamente agli enti maggiore trasparenza, una grande attenzione alla accountability, alla rendicontazione, al bilancio sociale. Quando è arrivata la riforma del terzo settore l’Uisp lavorava già da tempo sui temi della rendicontazione e soprattutto all’interno del sistema sportivo, da anni chiedeva maggiore trasparenza e senso etico. 

Le azioni introdotte dall’Uisp in questo ambito si concretizzano oggi nel rafforzamento di un sistema interno già presente da anni, riferito agli aspetti gestionali ed amministrativi e ai modelli che la nostra associazione segue a tutti i livelli, che guarda già a nuovi percorsi che possano far ottenere indicatori e informazioni utili al miglioramento del modo con cui perseguiamo le finalità e le attività di interesse generale, e a valutarne l’efficacia e l’impatto sociale prodotto.

In questi mesi stiamo accompagnando l’intero programma di attività dell’Uisp con lo slogan “Accelerare la transizione”, perché accanto alla transizione ecologica, digitale, demografica, economica, diciamo convintamente che deve esserci la transizione sportiva, con un approccio che sia finalmente in linea con la matrice europea dello sport, che ci indica da tempo una strada: l’attività sportiva e fisica è portatrice di salute, socialità, coesione sociale, inclusione, educazione, parità tra i generi, di contrasto a discriminazioni, violenze, alle disuguaglianze e alle povertà, assolute e relative.

Valori in piena linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030, che adottammo da subito come bussola associativa attiva, seguendo le tre direttrici in cui si declina la sostenibilità: ambientale, economica e sociale. Per un futuro più accogliente ed equo per tutti e tutte. Per invertire tendenze negative, recuperare ritardi e pigrizie è indispensabile accelerare l’adozione di un approccio politico e culturale che veda la sostenibilità al centro di tutte le scelte, pubbliche e private. Come chiede anche l’Asvis – l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, di cui l’Uisp è membro fondatore, nel suo ultimo Rapporto.

Servono ovviamente politiche pubbliche di amministrazione condivisa e buone pratiche che attraversino la transizione sportiva. Il Governo centrale, le Regioni e gli Enti locali devono sostenere gli organismi sportivi e le loro reti, composte da associazioni e società sportive, enti del terzo settore. A noi il compito importante di saper leggere sempre meglio i bisogni dell’associazionismo sportivo di base, di saperli rappresentare e trasformarli in domande per il sistema politico e per i decisori pubblici, senza alcuna reminescenza di “collateralismi”, “vecchi approcci” ormai da tempo superati, ricerche di rendite di posizione.

«La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme» così recita dallo scorso 20 settembre il nuovo ultimo comma dell’art. 33 della Costituzione della Repubblica Italiana: questo nostro presente sia allora occasione quotidiana per tutti noi, nessuno escluso, per ribadire quanto lo sport sociale e per tutti abbia bisogno di un pieno e concreto riconoscimento.

L’Uisp, nel suo livello nazionale, continua ad essere impegnata in questo a tutti i tavoli della rappresentanza istituzionale e sociale, per valorizzare significativamente l’associazionismo sportivo di base e l'impatto prodotto sulla salute e il benessere delle persone e sulla qualità della vita, sulla crescita dei giovani così come sull’invecchiamento attivo. Decine in questi primi due mesi e mezzo del 2024 gli incontri pubblici di rilievo nazionale ai quali l’Uisp ha partecipato.

È fondamentale fare ciò anche sul territorio, a partire dai livelli regionali dell’Uisp, snodi della rete associativa nazionale (me lo sentirete ricordare sempre!) nel rapporto con le Regioni, le Amministrazioni locali, le istituzioni, le reti sociali. Oggi lo sport sociale è trasversale ad una serie di politiche pubbliche in quanto appunto interessa salute, diritti, educazione, inclusione, mobilità e sostenibilità ambientale, rigenerazione urbana, uguaglianza di generi, beni comuni, sviluppo economico ed occupazionale.

Per questo è importante proseguire nel percorso di emancipazione dello sport di promozione sociale avviato dalla riforma legislativa del sistema sportivo, che vada oltre le disuguaglianze ancora esistenti all’interno dell’impianto sportivo tradizionale. Lo ribadiremo anche in occasione del prossimo incontro che si terrà il 27 marzo, tra il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e i presidenti degli Enti di Promozione sportiva.

Accompagnamento della riforma del lavoro sportivo, completamento e nuovo regolamento del Registro delle Attività sportive dilettantistiche, ambiti di attività e rapporti con le Federazioni sportive, tutela sanitaria, risorse economiche, tra i temi che riproporremo con forza. 

Stiamo continuando a lavorare con tenacia, anche all’interno egli organismi del Forum del Terzo Settore, coordinamento, esecutivo, consulte, nel rapporto continuo con il Governo e il Parlamento, per superare le difficoltà che ancora ci sono sull’impianto fiscale generale, mancante, come sappiamo, dell’autorizzazione dell’Unione europea, operando per una necessaria ulteriore armonizzazione del sistema legislativo tra sport e terzo settore, con una grande attenzione sui temi dell’Iva, della semplificazione, a partire dall’accesso al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore al Registro delle Attività Sportive dilettantistiche, alla riforma del lavoro sportivo, che richiede ulteriori interventi migliorativi e di supporto alla sua sostenibilità, oltre che, ovviamente, tutele più giuste per lavoratori e lavoratrici. Continuiamo ad incalzare Dipartimento per lo Sport, società Sport e Salute, Comitato olimpico, Paralimpico, attraverso un preciso e proattivo dovere di rappresentanza a cui mai abdicheremo.

Continuando ad impegnarci con tutte le nostre energie e con generosità per affermare l’Uisp sempre più, su tutti i territori, come un corpo intermedio credibile ed affidabile, dobbiamo sentirci sempre di più un soggetto generativo, una unica grande associazione nazionale che si declina con la forza del territorio, con la centralità dei nostri Comitati Territoriali e Regionali, dei Settori di Attività, nel rapporto con i Dipartimenti e le Politiche e la collaborazione con affiliate e soci.

Per fare questo c’è indubbiamente bisogno di una formazione permanente, bisogna essere tutti, ma proprio tutti, disponibili a crescere in competenze e conoscenze. A queste esigenze guardano le nuove opportunità messe in campo sui percorsi formativi dirigenti, che si addizionano ai piani formativi già previsti, integrando le opportunità formative, informative e di conoscenze specifiche che continuano a rappresentare un grande impegno per la nostra associazione, dai percorsi permanenti con il Forum del Terzo settore e la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa fino all’esperienza di Sport Point e ancora altro. 

Per mettere in atto azioni concrete e replicabili, abbiamo scelto di avviare un percorso con “laboratori” comuni, utilizzando progetti sfidanti che permettono di introdurre nuove sinergie. Lo abbiamo dimostrato, ad esempio, nelle ultime due annualità, con il progetto “Sport Per tutti” (art. 72 Codice del Terzo Settore), che ha posto obiettivi per la salute, l’ambiente, il recupero degli spazi urbani, l’occupazione, con la promozione anche di nuove esperienze di imprenditorialità giovanile.

Sport Per tutti che ha gemmato il nuovo progetto Uisp "TRAN-SPORT: Supportare i processi di coesione sociale, rigenerazione e sviluppo sostenibile attraverso la transizione sportiva", risultato tra i progetti ammessi e finanziabili dell’Avviso 2/2023, ottenendo, tra l’altro, un ottimo piazzamento in graduatoria. Grazie all'esperienza maturata in questi tre anni dalla nostra Rete nazionale, TRAN-SPORT ha ottenuto il massimo punteggio in relazione al volume complessivo dei progetti indicati e ai partner coinvolti. "TRAN-SPORT", che coinvolgerà tutti i Comitati Regionali, si svolgerà attraverso proprio l’approccio innovativo Uisp della transizione sportiva.

Uno degli obiettivi primari è quello di promuovere il concetto di mainstreaming sportivo, un processo per qualificare lo sport in politiche pubbliche e in strumento strategico a sostegno dei processi finalizzati alla promozione sociale, alla promozione e alla tutela della salute, allo sviluppo sostenibile ed alla crescita economica, all’attuazione di processi di pianificazione e rigenerazione territoriale. con particolare attenzione per i contesti territoriali più svantaggiati. Un lavoro a progetti che sta rafforzando l’intera Uisp.

Progetti nazionali che si accompagnano a molti progetti europei, tra cui cito, essendo presentato nei giorno scorsi a Sassari, l’Erasmus+ sport Monitora, che vede l’Uisp al fianco dell’Associazione Lunaria, progetto che si svolgerà in Italia, Belgio, Danimarca, Finlandia, Ungheria, e che intende rafforzare le capacità e le competenze di associazioni sportive di base, istituzioni nazionali e locali, al fine di metterli in grado di monitorare, documentare e denunciare la discriminazione e il razzismo nello sport di base, grazie ad attività comuni di cooperazione transnazionale di ricerca, formazione e networking. 

È evidente come i contenuti, le competenze da possedere e gli strumenti da utilizzare, siano sempre più articolati. L’Uisp deve giocare tutta la propria partita, per poter essere sempre di più uno dei motori della cittadinanza attiva, dell’economia sociale, all’interno della vasta rete del terzo settore del nostro Paese, sempre più consapevole del proprio ruolo e della propria responsabilità sociale.

Occorre essere consapevoli che ora più che mai serve un lavoro in rete, di sinergia con tutti i diversi punti nodali della nostra rete associativa; abbiamo una sempre maggiore necessità di saper e, soprattutto, di voler davvero lavorare in squadra (Nessuno di noi è autosufficiente, è sufficiente a se stesso!), continuare a superare egoismi, passare definitivamente ad un approccio del noi, all’interno della nostra organizzazione, così come nei confronti dei vari portatori di interesse, tra organizzazioni, nel rapporto con le istituzioni, di qualsiasi natura e livello, in ambiti spesso molto diversi; essere flessibili ed  attrezzati per gestire criticità e fragilità, motivare e guidare gli altri, valorizzare le differenze, adattarsi al cambiamento, anticiparlo, laddove possibile; manutenere relazioni già esistenti e promuoverne delle nuove, crescere nell’essere inclusivi verso i nostri giovani, verso i nostri volontari, adattando e adeguando modelli organizzativi e di coinvolgimento, promuovendo e valorizzando percorsi di servizio civile universale, consapevoli che il volontariato rappresenta un’esperienza di apprendimento in cui, tra le altre, si sviluppano competenze sociali e di cittadinanza, che contribuiscono anche a saldare legami e coesione sociale, rafforzare territori e comunità, apportare cambiamento positivo. Esperienze che auspichiamo possano essere presto pienamente riconosciute e convalidate dalla messa a terra di nuovi percorsi legislativi.

In tutto questo l’essenza dell’essere rete associativa nazionale, una infrastruttura associativa sostenibile, che basa il suo essere sui valori di correttezza, rispetto, democrazia e partecipazione, per una associazione che vuole guardare al prossimo futuro con una rinnovata e forte responsabilità collettiva.

Intanto, una anticipata “Primavera delle manifestazioni nazionali Uisp” è già partita. Giocagin ha vissuto le sue giornate centrali a febbraio e sta proseguendo in tutta Italia. Mentre è in corso di svolgimento Neveuisp in Trentino-Alto Adige, siamo al lavoro per la 40esima edizione di Vivicittà, la manifestazione podistica competitiva e non più nota in Italia che ancora una volta unirà insieme decine di città intorno ai valori fondanti del nostro sport: diritti, legalità, ambiente, solidarietà. Ultime settimane di preparazione per tanti Comitati, per arrivare alla presentazione nazionale, come di consueto a ridosso dell’evento, che quest’anno avremo il privilegio di tenere presso la Sala degli Arazzi della sede Rai di viale Mazzini a Roma.

 Si tratterà di un’edizione speciale che, ancora una volta, vedrà lo svolgimento della corsa e delle passeggiate ludico-motorie, insieme ad altre attività sportive e di socialità, anche in decine di Case circondariali e di reclusione, dal Piemonte alla Sicilia.

Sicilia dove si è appena concluso, ad Enna con una tre giorni straordinaria di confronto, approfondimento, restituzione di risultati, con istituzioni e reti sociali, il progetto Giocare per diritto, capofilato dal Comitato Regionale Uisp Sicilia, avviato trenta mesi fa dopo essere stato selezionato dall’Impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa e minorile, attraverso il bando pubblico “Un passo avanti” e condotto in collaborazione con 42 partner sociali.

L’intervento, che ha saputo dare valore alle competenze, all’innovazione, alla comunicazione, ha coinvolto nove istituti penitenziari delle province di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo e Trapani, ha proposto attività laboratoriali, sportive e genitore-figlio, eventi e incontri formativi all’interno degli istituti scolastici e degli stessi istituti penitenziari, in cui sono stati anche creati spazi dedicati al gioco. Inoltre, sono stati organizzati percorsi psico-educativi, per lavorare sulle emozioni e sul linguaggio non verbale, e percorsi e incontri per il supporto alla genitorialità e la promozione del benessere dei figli di detenuti. 

Chiudo: “[…] Il Terzo settore è da considerarsi, a ragione, un pilastro portante delle nostre comunità, perché ne costituisce quella infrastruttura di legami sociali e di fiducia tra persone che è radice di ogni altra forma di attività umana: politica, economica, lavorativa. Le prospettive di benessere economico e sociale di una comunità sono tanto più promettenti quanto più quella comunità è ricca di relazioni, di legami di fiducia, della democrazia partecipativa del Terzo settore […]” Sono queste le parole di un passaggio di “TERZO – Le energie delle rivoluzioni civili”, scritto da Claudia Fiaschi. Grazie Claudia, ti abbracciamo e ti ringraziamo ancora. La tua determinazione e il tuo coraggio resteranno per noi un esempio da seguire, sempre.

Grazie dell’attenzione, buon lavoro a tutti e tutte noi! W L’UISP, diciamolo forte, con grande orgoglio!"

Milano,16 marzo 2024

Tiziano Pesce 

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