Nell’ultima riunione dell’Osservatorio sul lavoro sportivo, tenutasi presso il dicastero per lo Sport e i Giovani lo scorso 5 novembre, è emersa la questione relativa ai soggetti che, pur usufruendo della pensione “quota 100”, hanno sottoscritto contratti di lavoro sportivo.
La modifica della tipologia di reddito (da lavoro diverso a reddito da lavoro) introdotta dal D.Lgs. n. 36/2021, a decorrere dal 1° luglio 2023, ha generato la causa di incompatibilità prevista dalla norma vigente, con conseguente rischio di revoca del trattamento pensionistico e richiesta di restituzione delle somme corrisposte da parte dell’INPS.
Ad oggi, risulterebbe che tanti lavoratori sportivi siano stati destinatari di comunicazione da parte dell’INPS che, come previsto dalla norma vigente, procede a contestare l’incompatibilità del contratto di lavoro sportivo, revocando a pensione e richiedendo la restituzione delle somme percepite a titolo di pensione.
Allo stato attuale, se una persona è “andata in pensione prima del tempo”, accedendo quindi alla cosiddetta “quota 100” (o 102/103), non può ricevere compensi da lavoro fino al raggiungimento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia ma le è di contro garantita la possibilità di percepire redditi da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi all’anno (vedasi Circolare INPS 117/2019).
Sulla delicatezza di tale problema - che l’Uisp ha più volte e in più sedi sollevato (si ricorda, ad esempio, quanto segnalato dal presidente nazionale Uisp Tiziano Pesce nel corso dell’Audizione del 18 giugno 2024 presso la VII Commissione Cultura della Camera dei deputati nell’ambito dell’esame del disegno di legge C. 1902, di conversione del Decreto-legge 31 maggio 2024 n. 71) – e sulle gravi conseguenze che ne derivano, è stata riscontrata la sensibilità di tutti i componenti l’Osservatorio e la volontà di individuare appropriate soluzioni.
Ora, a seguito di quanto condiviso nel corso dell’ultimo Consiglio nazionale del CONI, con specifica nota inviata dal presidente Giovanni Malagò agli organismi sportivi nazionali in data 7 novembre, è stata richiesta la massima collaborazione ad effettuare una attenta ricognizione, con il coinvolgimento delle Associazioni e delle Società sportive dilettantistiche affiliate, al fine di individuare l’entità del fenomeno e il numero dei soggetti interessati da contratti di lavoro sportivo stipulati anche se in presenza di pensione “quota 100” e l’indicazione dei soggetti che avessero ricevuto comunicazioni/richieste da parte dell’INPS di revoca/restituzione.
Considerata l'importanza della questione e le gravi conseguenze che potrebbero essere arrecate ai collaboratori che avessero sottoscritto contratti di lavoro sportivo, con nota del Segretario generale Uisp Aps Tommaso Dorati, inviata via mail in data 12 novembre ai presidenti/legali rappresentanti di tutte le ASD/SSD affiliate (nonché ai presidenti e ai segretari generali dei Comitati Territoriali e Regionali Uisp per le situazioni di propria competenza), avente oggetto “Ricognizione contratti di lavoro sportivo con pensionati quota 100”, è stato richiesto di segnalare in tempi brevi (entro il 20/11/2024) la situazione della propria ASD/SSD sui contratti di lavoro sportivo stipulati con soggetti che usufruiscono della pensione "quota 100", al fine di comunicare i dati all'Osservatorio, compilando il form disponibile all’indirizzo: https://forms.gle/Jeey8xfZcnEYBUgA9
La comunicazione sopra riportata è stata poi ripresa integralmente nella “Circolare n. 12/2024-2025 - Pensione “Quota 100” e incompatibilità con i redditi da lavoro sportivo. Avviata la ricognizione dei contratti” disponibile sulla piattaforma ‘Servizi per le associazioni e le società sportive – sezione CIRCOLARI’ dell’Area Riservata web Uisp 2.0, a cui possono accedere gratuitamente i dirigenti dei sodalizi affiliati, raggiungibile anche attraverso l’AppUISP.