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Eccellenza | 10 marzo 2025, 20:33

MATTEO MACHIERALDO "Bilancio non positivo, abbiamo fatto tanti errori ma dobbiamo credere nei nostri mezzi"

Il vicepresidente della Genova Calcio analizza la stagione contraddittoria della squadra, capace di vincere la Coppa Italia ma tuttora coinvolta nella lotta per la salvezza

MATTEO MACHIERALDO "Bilancio non positivo, abbiamo fatto tanti errori ma dobbiamo credere nei nostri mezzi"

Con Matteo Machieraldo, vicepresidente della Genova Calcio, facciamo un bilancio di una stagione fin qui contraddittoria per la squadra biancorossa, vincitrice di una storica Coppa Italia, ma tuttavia coinvolta nella lotta per non retrocedere, passando attraverso il doloroso addio con Beppe Maisano.

“Una stagione costellata da tanti errori – esordisce Machieraldo- il fattore principale è stato il cambio di guida tecnica che si è materializzato durante il nostro percorso. Beppe Maisano ha condotto questa squadra per tanti anni portandola a grandi risultati, purtroppo tutti i cicli finiscono. A un certo punto speravamo si potesse dare un seguito al nostro rapporto ma questo non si è verificato. In sede di mercato abbiamo puntato su parecchi giocatori di fuori regione, per alcuni di loro è stata una buona stagione ma forse ci manca qualche giocatore da prima fascia come hanno squadre come Celle, Rivasamba, Pietra Ligure”.

“Sicuramente –prosegue Matteo- il bilancio della stagione è deludente. Non possiamo nasconderci. Ma anche in questo modo si fa esperienza, dagli errori si può trarre beneficio. La Coppa Italia è stato un traguardo storico voluto fortemente e che in un certo senso ci salva la stagione, ma non si può  certo parlare in ogni caso di stagione positiva. La società peraltro sta facendo tanti sforzi dentro e fuori dal campo, investimenti in strutture sportive e settore giovanile. Le soddisfazioni arrivano da alcune leve che stanno ottenendo risultati importanti, dai ragazzi convocati nelle varie rappresentative, dall’esordio in prima squadra di ragazzi cresciuti nel nostro settori giovanile. Uno dei nostri obiettivi primari è proprio far crescere i ragazzi, ci sono tante note liete come i 2007 che hanno esordito in prima squadra, facendo partite intere e prestazioni positive”.

Oggi come oggi c’è un solo traguardo da raggiungere: “L’unico obiettivo è quello di salvarsi senza playout, ora ci aspettano tanti scontri diretti, a partire dalla prossima col Baiardo, un filotto che ci porterà fino a fine campionato. Dobbiamo vincere più partite possibili, sono tutte finali, tranne il Celle Varazze le altre sono squadre del nostro livello. Stiamo recuperando gli ultimi infortunati, dovremmo finalmente essere al completo, speriamo in un po’ più di fortuna per giocarcela con tutte le nostre armi”.

Dopo l’addio di Maisano, la guida tecnica è passata nelle mani di Mazzocchi: “Paolo ha ricevuto un’eredità pesante, e la sta portando avanti egregiamente, la sua è una scelta di continuità col progetto di Maisano che vogliamo portare a termine. I bilanci definitivi li faremo alla fine, ma già oggi possiamo dire che Mazzocchi è ben visto dal gruppo, è una persona signorile ed educata, ha instaurato un ottimo rapporto con tutti. Alcuni acquisti non hanno dato la qualità che cercavamo in certe zone del campo, e Mazzocchi ha cambiato tipo di atteggiamento in campo, l’obiettivo oggi è salvarsi con il materiale a disposizione”.

Un messaggio del vicepresidente alla squadra? “Bisogna credere maggiormente nei nostri mezzi, fare ancora più quadrato, fare le cose semplici, avere poche idee ma molto chiare, le qualità ci sono altrimenti non avremmo vinto una Coppa Italia”.

Un bilancio dei suoi due anni di vicepresidenza? “Mi metto sempre in discussione, e il mio bilancio non è certo positivo. Ma questi due anni mi sono serviti per fare esperienza. Il nostro progetto è a lungo termine e preferisco valutarmi nel lungo periodo. Faccio parte di una società che rappresenta Genova, composta da tante persone, il mio ruolo qui è molto simile al mio mestiere imprenditoriale, dove cerco di organizzare il lavoro delle persone a seconda delle competenze e con tanta passione. La Serie D? E’ presto per parlarne, oggi lo ritengo inopportuno. Prima occorre pensare a una sostenibilità economica e strutturale duratura. I nostri obiettivi sono tanti, dalla prima squadra, al settore giovanile, dall’attività di base, al calcio femminile. Con qualche soldo in più magari la Serie D si potrebbe anche fare subito, ma oggi non è il momento, ne riparleremo”.

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