Cairo Montenotte. Da Alzano Lombardo a Bragno. Dalla Val Seriana alla Val Bormida. Sono passati quasi vent'anni da quando Antonio Marotta, per tutti “Toro”, esordì tra i professionisti in serie C1 con la maglia dell'Alzano Virescit. L'apice della sua carriera è nella stagione 98-99 quando con la Cremonese scende in campo cinque volte nel campionato di serie B. Ma la svolta vera, quella della vita, perchè in fondo il calcio è una cosa e la vita privata un'altra, avviene quando nel 2003 approda al Vado in serie D. Da allora il Toro bergamasco, classe 1979, non si è più allontanato dalla sua seconda casa, la Liguria, dove ha trovato l'amore e dove ha messo su insieme ad Alessia una splendida famiglia. Ed è proprio per la famiglia, per sua moglie, “che mi è sempre stata vicina nei momenti belli e soprattutto in quelli più difficili”, e per la figlia Aurora che ha deciso di dire basta.
Bragno-Arenzano per Antonio Marotta non era soltanto la penultima partita del campionato di Promozione girone A ma era l'ultima di fronte al proprio pubblico e la penultima di una straordinaria carriera che lo ha visto calcare i campi di tutte le categorie, dalla serie B alla Promozione. E prima della partita, appena scesi in campo, i compagni di squadra, la società e la famiglia hanno voluto fargli una sorpresa consegnandoli una targa celebrativa: “Oltre 150 gol. Molto più di un compagno. Molto più di un capitano. Grazie Toro”. E come nella più bella delle favole, al 91', in pieno recupero, arriva il suo gol più emozionante, ma non perchè regala il pareggio al suo Bragno ma perchè arrivato al termine di una giornata indimenticabile, una giornata piena di quelle “cose che ti danno gioia”.
Antonio Marotta, a centrocampo quando hai visto entrare tua figlia e tua moglie in campo con la targa eri un po' spaesato, non sapevi nulla?
“Non sapevo niente di questa cosa, è stata una bellissima sorpresa per me, non me l'aspettavo”.
Al termine di questa stagione hai deciso di smettere, qual'è il tuo futuro?
“Al momento non penso di restare nel mondo del calcio. Ho bisogno di staccare la spina e di dedicarmi completamente alla mia famiglia. Mia moglie Alessia e mia figlia Aurora sono stati la mia forza in tutti questi anni, adesso il mio tempo sarà tutto per loro. A mia moglie soprattutto devo fare un ringraziamento ed una dedica particolare perchè mi ha sempre sostenuto in tutto, soprattutto nei momenti più duri della mia carriera da calciatore”.
A proposito della tua carriera, qual'è il tuo bilancio?
“Posso dirmi pienamente soddisfatto di quello che ho fatto. Ho giocato in tutte le categorie, dalla serie B fino alla Promozione. Non potevo chiedere di meglio”.
Qual'è il tuo ricordo più bello della carriera, un momento particolare da incorniciare?
“A dire il vero non ho un momento simbolo della mia carriera. Ogni stagione giocata mi ha lasciato dentro qualcosa, ho ricordi positivi di tutti i posti in cui ho giocato. E anche oggi devo ringraziare i miei compagni per avermi messo nelle condizioni di segnare. Il gol di oggi è stata un'emozione davvero speciale”.
Domenica al “Faraggiana” di Albissola Marina si chiude dunque la carriera da calciatore di Antonio Marotta, oltre 150 gol in carriera ma dalle sue parole e dalle sue scelte il gol più bello pare lo abbia segnato mettendo su una famiglia speciale.
Samuele Nanni