Alessandro Valle e Silvio Canepa sono i presidenti di Mignanego e Burlando, due passionali che portano avanti con mille difficoltà un'idea di calcio ruspante. Sentiamoli a poche ore dal big match.
1- Un giudizio sul tuo collega presidente?
VALLE - Chiunque faccia il presidente di una società di calcio oggi è da ammirare, chi lo fa e porta avanti situazioni difficili da gestire ci mette grande passione. Silvio è uno di questi.
CANEPA – Personalmente faccio molta difficoltà a farmi accettare come tale. Ma stimo e rispetto tutti quelli che provano ad aiutare i giovani attraverso lo sport.
2 – Che partita sarà?
VALLE – Giocata fino al'ultimo minuto fra due squadre con tecnica e qualità.
CANEPA - Credo fortemente nella qualità astuzia rapidità di pensiero e movimento dei miei ragazzi.... E mi piace la grinta del Mignanego
3- Ti aspettavi di trovarti qui a questo punto?
VALLE – Non mi aspettavo di trovarmi in questa posizione, volevamo solo i playoff, in 8 anni di Mignanego forse questo è il gruppo più bello, unito, omogeneo dove vecchi e giovani vanno d'accordo
CANEPA – Onestamente? Si.. Ad agosto scorso abbiamo contattato 136 giocatori ne abbiamo selezionato 19 abbiamo giocato al coperto ma ora possiamo dirlo per quel che mi riguarda siamo una realtà veramente forte capace ed ambiziosa e quindi mi aspettavo questo... Sono 4 anni che lavoro per questo obiettivo. La Promozione.
4- Un giudizio sul tuo mister?
VALLE – Puggia è riuscito a fare un capolavoro, è un uomo di società, ci aiuta anche a livello dirigenziale, e in campo dà il cuore, noi come lui facciamo tanti sacrifici.
CANEPA – Bonaldi si sposa perfettamente con il mio modo di vedere il calcio, i giocatori e tutto quel che ci circonda.... Siamo una cosa sola e Bonaldi col suo secondo Vitiello sono due persone straordinarie.... Sono come miei fratelli: con loro al mio fianco arriviamo in Serie D.
5 – Un voto al vostro campionato
VALLE – Voto 10 in ogni caso, comunque vada.
CANEPA - Voto al campionato ad oggi dò un 10 e lode. Ma voglio il primo posto come lo vogliono loro, i miei ragazzi. Se lo meritano, sono dei bravi ragazzi e cercherò di blindarli.
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