Serie D - 28 gennaio 2021, 11:33

FABIO FOSSATI Stasera in diretta alle 19 su SETTIMANA SPORT: "Ho un feeling con la Sardegna..."

Il nuovo mister del Latte Dolce Sassari racconta in questa intervista le prime sensazioni con la nuova squadra... Stasera in video LIVE la seconda parte... Non mancate!

Fabio Fossati (fotoservizio Alessandro Sanna)

Fabio Fossati (fotoservizio Alessandro Sanna)

Il primo passo di Fabio Fossati sulla panchina del Latte Dolce Sassari, squadra iscritta al girone G di Serie D, è stato subito vincente. 4-0 nel derby con la Torres, meglio di così non poteva iniziare. Lo abbiamo disturbato stamattina per farci raccontare le prime impressioni che potete leggere qui sotto, il resto ce lo dirà in diretta alle 19 sulla pagina FB e sul canale Twitch di SETTIMANA SPORT e sul canale YouTube di Edizioni Sportmedia.

Fabio non è partito solo alla volta di Sassari, con lui c’è Alberto Perasso, classe 93, ex Cogoleto e Arenzano che Fossati fece esordire in D nel Borgorosso e oggi ritrova nelle vesti di collaboratore.

Fabio che come vedremo con la Sardegna aveva già un legame particolare...

Come è nato l’approccio con la nuova realtà?

“Qualche dirigente della Latte Dolce aveva bene impressa in mente la mia avventura con l’Albissola. Loro avevano già un allenatore molto conosciuto e apprezzato come Stefano Udassi, poi le cose non sono andate come speravano, hanno chiesto qualche informazione su di me, hanno visionato alcune partite, mi hanno ritenuto un profilo interessante. Il mio nome era già circolato per la Torres, poi sono stato contattato dal Latte Dolce; dopo la sconfitta in casa col Lanusei, al lunedi, ho ricevuto una telefonata dove siamo scesi più in profondità. E così la mia voglia di ripartire e la loro necessità di dare una svolta diversa alla stagione hanno fatto nascere questo matrimonio”.


Nei tempi recenti non hai mai fatto mistero di preferire di aspettare l’occasione giusta, a costo di rimanere fermo a lungo. Cosa ti ha convinto ad accettare il Latte Dolce?

“Ho avuto subito la sensazione che questa fosse una scelta importante sia per loro che per me, so per certo della loro serietà e delle loro ambizioni, e quando ci sono queste due componenti sono più che sufficienti per convincermi. Aggiungiamo le capacità imprenditoriali del presidente Fresu, l'apporto fondamentale del main sponsor Abinsula e degli altri partner Matica, Bandiera Gialla, Unipol e Future Lab, una dirigenza numerosa e importante sotto tutti i punti di vista, e mi riferisco a competenze calcistiche e capacità organizzative. Tutto quello che venivo a sapere, che avvertivo, sul Latte Dolce mi portava verso un’unica direzione, e non ho avuto nessun dubbio. In questo periodo ho ricevuto altre chiamate che non mi avevano convinto per prospettive od obiettivi, oggi ho accettato una squadra che era in zona playout ma so benissimo che il valore non è quello, a tutti noi allenatori capitano stagioni in cui le cose non vanno come dovrebbero”.

Come ti trovi a Sassari?

“Il mio feeling con la Sardegna risale a vecchia data. Mia suocera è di Sassari, conosco bene questa terra. I primi contatti in questi giorni sono stati molto positivi. La squadra è per lo più composta da giocatori sardi, molto radicati sul territorio e attaccati alla maglia, mi piace questo senso di appartenenza che si avverte”.

Nella rosa di Fossati ci sono quattro giocatori che hanno avuto un legame con la Liguria. Il più conosciuto è Stefano Guberti, in Serie A nella Samp di Del Neri, Scotto ha giocato 5 anni a Genova nelle giovanili del Genoa fino alla Primavera, Cabeccia ha vestito le maglie di Savona e Sanremese, Antonelli ha giocato a Savona e a Finale.

IL RESTO FABIO FOSSATI CE LO RACCONTERA’ STASERA IN DIRETTA ALLE 19.

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UN PO' DI STORIA DEL LATTE DOLCE SASSARI CALCIO

La società, nata come Associazione Latte Dolce nel 1971 grazie all’idea e volontà di un gruppo di amici che facevano parte del Comitato di Quartiere, partecipa sin da subito ai campionati giovanili organizzati dal Csi. L’obiettivo era offrire ai ragazzi del popoloso quartiere della città di Sassari un’opportunità di divertirsi, di fare sport, di imparare il calcio. Il quartiere di Latte Dolce, vivo e difficile, trova proprio nello sport un comune denominatore che rafforza l’idea di comunità. Una scuola di sport, e di vita.   

Nel 1973, con l’arrivo dei salesiani nel quartiere, l’Associazione si trasforma e diventa polisportiva, più precisamente la Polisportiva Giovanile Salesiani Madonna di Latte Dolce. Si gioca a pallacanestro, maschile e femminile, si gioca a tennistavolo e a pallavolo, arriva anche la prima affiliazione alla FIGC. Il Latte Dolce disputa il campionato di Terza categoria, partecipa anche a quelli Juniores, Allievi e Giovanissimi, e organizza tornei interni riservati ai più piccoli.La prima promozione arriva nel 1980-’81: il Latte Dolce si ritrova in Seconda categoria. L’allenatore di allora era Duilio Pinna. La squadra resterà per sette anni in seconda. Diverse volte il team fu costretto ad abbandonare il suo campo di casa, a Latte Dolce, perché non risultava idoneo all’omologazione per la categoria. Alla fine però arrivava sempre il lieto fine, e i ragazzi del quartiere, la squadra del quartiere, tornavano a giocare davanti alla loro gente, sulla terra battuta del campo amico. Del campo di casa. Quando si interrompe la collaborazione con i salesiani, la denominazione della società cambia in Associazione Latte Dolce calcio.

Nel 1987-’88, a Bancali sul campo di Modesto Sotgiu, i biancocelesti conquistano la promozione in Prima categoria, e la scalata continua. Tre anni dopo, finalmente, si torna a giocare nel quartiere, in via Cilea, sul campo comunale che viene dato in gestione alla società. L’aria di casa fa bene al team che con Tore Arca alla guida, in seguito allo spareggio contro l’Ardara giocato a Valledoria, conquista il pass per il campionato di Promozione regionale. Il viaggio lungo i tornanti della Promozione dura quattro stagioni. Il Latte Dolce continua a crescere, a valorizzare la sua risorsa principale, i giovani del quartiere, giovani calciatori sassaresi che fanno la fortuna del movimento e testimoniano la bontà del progetto. Così dopo quattro anni, nel 2000-’01, è Eccellenza: la squadra ha un’età media bassissima ed è composta interamente da elementi cresciuti nel Settore Giovanile biancoceleste. L’esperienza è positiva, intensa ma breve: nel 2003 il Latte Dolce retrocede in Promozione.

La società passa alla famiglia Montalbano e nel 2005-’06 con Rosario Affuso in panchina, il quartiere festeggia ancora una volta una promozione, ancora una volta in Eccellenza.

Il 2006-’07 è l’anno dell’ingresso di Antonello Lorenzoni in società. La scelta della dirigenza è quella di portare il Latte Dolce a giocare lontano dalla sua dimensione: il campo “di casa” è quello di Sorso, in erba. Alla fine di quella stagione la squadra retrocede dopo un campionato particolarmente complesso e difficile.

Anno 11/12. Scende in campo l’attuale dirigenza del Latte Dolce: rilevata la società, presa in mano la situazione, rinsalda e ravviva la filosofia biancoceleste legata all’importanza della valorizzazione delle risorse locali. Allora il presidente era Alessio Marras. Il team torna in via Cilea, lavora con passione ma senza pressioni e alla fine, dopo cinque anni di attesa, con mister Scotto al timone, torna in Eccellenza.

I giovani del vivaio sono la molla che lancia la società verso la sfida più difficile e importante. L’impronta a forti tinte sassaresi poggia su un forte senso di identità e appartenenza al quartiere e alla città. Il Latte Dolce non è solo una squadra di calcio, incarna l’opportunità, è fonte di passione e aggregazione, un progetto sportivo che guarda al sociale, che si interseca con il sociale e lo permea, totalmente. Dopo un solo anno il piccolo grande sogno si materializza. La gioia esplode per le strade e le piazze di Latte Dolce. In campo i biancocelsti compiono l’impresa, e passando dagli spareggi per la prima volta nella storia del club approdano all’interregionale, alla serie D. L’esperienza nella quarta serie italiana dura purtroppo solo una stagione: la squadra disputa un campionato più che dignitoso e alla fine retrocede ingiustamente, fra gli applausi, ma con grande amarezza. È questa la fine dell’era Scotto. Sulla panchina arriva Massimiliano Paba, e si riparte, ancora una volta con lo stesso entusiasmo.

Al primo colpo il Latte Dolce centra subito i playoff, ma in finale è sconfitta e la serie D, così vicina, sfuma invece lontana all’orizzonte. Nel 2015-’16 però il Latte Dolce non ha rivali, il dominio sulle avversarie è assoluto, la promozione il giusto epilogo di una stagione fantastica, la Coppa Disciplina la ciliegina sulla torta e la serie D l’impegno all’impegno dei giocatori, dello staff tecnico, della dirigenza e dell’appassionata tifoseria lattedolcina.

Il presente è un nuovo campionato di Interregionale, il secondo nella storia del club capitanato dal presidente Roberto Fresu. Il Latte Dolce guarda al futuro, punta sul suo vivaio, costruisce una squadra made in Sassari – salvo alcune piccole eccezioni riguardanti giocatori provenienti dal vicino hinterland –  e si propone in una accattivante veste 2.0 a km zero.

Oggi il Latte Dolce è al quinto anno consecutivo in Serie D. Negli ultimi due anni e mezzo in panchina si è seduto Stefano Udassi, che ha portato la squadra sino ai playoff.

(da www.lattedolcecalcio.it)

Ringraziamo l'addetto stampa Giovanni Dessole per la collaborazione e il fotografo ufficiale Alessandro Sanna per le immagini.

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