La nuova legge 93/2023, che ha lo scopo di combattere la pratica dello streaming illegale, prevede una serie di provvedimenti molto aspri nei confronti degli autori del pezzotto e degli utenti che seguono le trasmissioni pirata. Sono infatti previste multe molto pesanti, con un sistema che già oggi riesce ad identificare facilmente gli IP degli spettatori che utilizzano tali servizi. Da novembre, poi, la situazione diventerà ancora più calda, per merito dell'attivazione della nuova piattaforma antipirateria nata dalla collaborazione tra AGCOM e Lega Serie A.
Arriva la piattaforma Piracy Shield contro il pezzotto
Battezzata col nome "Piracy Shield", la nuova piattaforma antipirateria AGCOM entrerà in funzione a novembre di quest'anno. Si tratta di un sistema, come anticipato, frutto della collaborazione tra la stessa AGCOM e la Lega Serie A, con lo scopo di fermare in tempi brevissimi le trasmissioni streaming illegali. Nello specifico, dopo una eventuale segnalazione, la piattaforma in questione avrà la possibilità di oscurare la trasmissione streaming illegale in soli 30 minuti.
Un risultato che sarà possibile per merito non solo della AGCOM, ma anche per la fattiva partecipazione di altri organi, fra cui la FAPAV e l'Agenzia per la cybersicurezza. Si parla inoltre di una rete di protezione che coinvolgerà moltissime parti in causa: non solo i pirati che trasmettono i contenuti in streaming e gli spettatori che ne usufruiscono, ma anche le piattaforme di servizi che rendono effettivamente possibile la trasmissione, che a loro volta si attiveranno per applicare nuove restrizioni, in modo tale da facilitare la guerra alla pirateria.
Il tema è bollente, perché in gioco ci sono tantissimi soldi. In base alle ultime rilevazioni effettuate da Federico Bagnoli, presidente della FAPAV, ci si trova di fronte ad un buco economico che supera la cifra monstre di 1,7 miliardi di euro. Il pezzotto, inoltre, è una piaga che colpisce non solo le casse dei broadcaster, ma anche gli utenti stessi, considerando che si stima abbia causato la perdita di oltre 10 mila posti di lavoro nella Penisola.
Tornando alla piattaforma antipirateria AGCOM, a novembre partirà una fase sperimentale che consentirà all'organo di ottimizzare i propri meccanismi, per entrare definitivamente a regime entro i primi mesi del 2024, stando alle previsioni. Bisogna infatti mettere in conto il tempo necessario per ultimare anche le procedure burocratiche.
I rischi per gli utenti e la legge anti pezzotto
I rischi dello streaming illegale non riguardano solo i pirati che trasmettono i contenuti, ma anche gli utenti, che possono essere intercettati e segnalati grazie ad una serie di sistemi già in atto e collaudati. In base alla legge anti pezzotto, le pene sono molto pesanti, e prevedono multe fino a 5000 euro e un periodo di reclusione fino a 3 anni.
La nuova piattaforma Piracy Shield rappresenta dunque un importante passo avanti nella lotta contro lo streaming illegale. Ma è anche un traino per sensibilizzare gli utenti che usano o pensano di usare questi servizi, lanciando un messaggio chiaro e forte: lo streaming pirata sottopone a rischi elevati e sanzioni gravi.