L’UISP Aps aderisce, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle Donne, alla Campagna di sensibilizzazione promossa dal ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi insieme alla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Maria Roccella, rivolta a tutte le realtà che si impegnano quotidianamente a sostenere le donne in difficoltà , vittime di violenza fisica e psicologica.
Tra le diverse attivitĂ che rilanceremo attraverso la nostra Rete associativa nazionale, la promozione del numero telefonico gratuito anti violenza e stalking 1522, promosso dal Dipartimento per le Pari OpportunitĂ della Presidenza del Consiglio dei ministri, che accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime appunto di violenze e stalking.
A spiegare come funziona, in un approfondimento video su ANSA.it, è Maria Spiotta, responsabile del numero nazionale antiviolenza e antistalking 1522:
Tra chiamate e messaggi via chat (www.1522.eu), il 1522 raggiunge in media 200 contatti al giorno. Provengono da tutta Italia, non c'è distinzione territoriale né sociale e le vittime di violenze hanno le età e le situazioni più varie. A chiamare sono in prima persona le donne che subiscono violenze o stalking; ma spesso sono familiari, vicini di casa allarmati dalle liti, amici e colleghi, insegnanti e educatori che hanno bisogno di capire come comportarsi, anche operatori sanitari e delle forze dell'ordine. In alcuni casi a contattare il 1522, come per Telefono Azzurro, sono i bambini, i figli che assistono o sono anch’essi vittime della violenza domestica.
Il numero è gratuito, attivo 24 ore su 24, tutto l’anno.
A rispondere, in 11 lingue, ci sono operatrici specializzate, mediatrici culturali, avvocate, anche un’esperta di disabilità , perché la violenza colpisce tutte, con un sommerso enorme, ma colpisce in modo spietato le fasce più deboli. Le chiamate tutelano la privacy, avvengono in forma anonima e non sono registrate. Non si risponde con un protocollo fisso ma ogni donna viene consigliata per quella che è la sua situazione.
Il 1522 non è un numero solo per le emergenze, che pure ci capitano spesso, ma anche un luogo di ascolto dove la donna viene creduta”, spiega Spiotta. L’obiettivo è innanzitutto accogliere le donne, far emergere in loro la consapevolezza che quello che raccontano spesso non è solo una lite. Perché a volte è difficile anche dare un nome alla violenza, che può assumere aspetti diversi: violenza fisica, sessuale, psicologica, economica, digitale.
Spesso la chiamata al 1522 è il primo passo con cui la donna chiede aiuto. Dunque, il lavoro delle operatrici, nel tempo di una telefonata, è quello di instaurare un legame, supportare e spesso indirizzare verso i Centri antiviolenza vicini (www.1522.eu/mappatura-1522).
Mai come in questo caso una telefonata può cambiare un destino.