“Con il nuovo decreto in materia di sport, che ha da poco iniziato l’iter di conversione alla Camera, si rischia l’arretramento sul piano dell’armonizzazione, faticosamente raggiunta dopo anni, tra riforma del Terzo settore e riforma dello sport, in particolare laddove si prevedono rimborsi forfettari per i volontari sportivi, fino a un limite di 400 euro mensili”. Lo dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore.
“Il testo, infatti, cancella una norma che aveva come obiettivo, oltre che ridurre i possibili usi impropri dei rimborsi, anche quello di realizzare una maggiore convergenza normativa tra il Registro Unico del Terzo Settore e il Registro nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche, consentendo così alle associazioni sportive dilettantistiche di condividere i principi sociali e il perimetro di azione con il Terzo settore. Questa armonizzazione, a tutela in particolare delle realtà più piccole, pare ora disattesa”.
“Assistiamo - prosegue Pallucchi - a significativi passi indietro sul piano dell’inquadramento dell’attività volontaria. Se la ratio del legislatore è quella della comprensibile necessità di semplificare alcuni oneri burocratici per il rimborso delle spese sostenute dai volontari, riteniamo che possano e debbano essere trovati strumenti più adeguati, sui quali saremo lieti di confrontarci anche con il ministro Abodi” conclude.
“Bene l’attenzione posta dal Forum del Terzo settore su un tema così delicato che avevamo avuto modo di segnalare – commenta Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp e componente dell’Esecutivo del Forum – in tutta la sua portata critica, appena letto il decreto legge 71/2024 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale (clicca qui). Abbiamo condiviso gli approfondimenti e queste posizioni anche all’interno della Consulta Sport e Benessere del Forum. Siamo ora certi che non mancheranno le attenzioni e i conseguenti riscontri positivi da parte dell’autorità di Governo in materia di sport e del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali".
"Auspichiamo che anche il Parlamento rimetta sui giusti binari la normativa in questione - conclude Pesce - attraverso il lavoro in Commissione propedeutico al voto in aula e alla conversione del provvedimento in legge, ridando gambe e forza all’indispensabile completamento dell’armonizzazione delle riforme legislative dello sport e del terzo settore che non va bloccata ma, bensì, accompagnata in quello che è ormai l’ultimo miglio”.