Il CUS Genova protagonista con due tesserati alle finali del Master Nazionale di pickleball di Torino, organizzate in parallelo alle Nitto ATP Finals. Trattasi di Stephanie Scimone, campionessa italiana femminile, e della coppia composta dalla stessa atleta insieme a Mattia Paiardi, vicecampioni nazionali nel doppio misto.
Particolarmente diffuso in Nord America e Australia, il pickleball sta prendendo campo rapidamente anche in Europa. Le finali del Master Nazionale hanno concluso un percorso italiano passato dalla fase provinciale alla fase regionale, fino al capitolo finale di Torino.
«Vedevo che tutti si divertivano a praticarlo e quindi mi ha incuriosito», racconta Stephanie Scimone, tennista del CUS Genova nonché fiduciaria del Comitato Regionale Liguria FITP per quanto riguarda questa disciplina. «In quanto fiduciaria è il mio compito promuovere il pickleball», racconta, «nonché individuale profili di Genova per competere poi a squadre».
«Il pickleball è uno sport sia per amatori sia per agonisti», spiega la tennista, «le giocate per un agonista sono sicuramente interessanti ma permette di essere praticato senza grandi difficoltà anche da chi non ha esperienze né nel padel né nel tennis». Ruolo promozionale a parte, c’è grande soddisfazione per le due medaglie. «Tornare a riassaporare questa tipologia di pressione e ambiente è stato divertente», ammette la campionessa italiana, «rimane come sempre un gioco ma ti aiuta certamente a competere».
Il CUS Genova è all’avanguardia per quanto riguarda questa disciplina, con tanti atleti che si sono interessati e hanno raggiunto un buon livello. «Quando abbiamo fatto la tappa al CUS Genova», tra il 20 e il 21 luglio, «c’era stato tanto interesse da parte di tutti».
Titolo di vicecampione italiano per Mattia Paiardi, in coppia sempre con Stephanie Scimone, dopo aver conquistato il titolo di vicecampione regionale sia nel tabellone maschile sia nel doppio maschile insieme a Tomaso Ginocchio, anch’egli tennista biancorosso. «Ovviamente tutta l’attenzione era dedicata al tennis», racconta Paiardi, «ma è stata comunque un’esperienza accattivante in quanto parliamo di un evento importante come quello delle Nitto ATP Finals».
«Mi è parso di vedere un sacco di gente attratta da questo sport», aggiunge, «l’ambientazione riprendeva molto il campo centrale del tennis con gli stessi colori e lo stesso format per cui è stata un’esperienza sicuramente positivamente strana». «Ti sentivi quasi un atleta vero», ammette sorridendo, «un atleta che fa parte di quel mondo».
Un evento che ha riscosso sicuramente entusiasmo. «C’era un sacco di gente e un sacco di curiosi», in chiusura, «è stato come fare un esperienza quasi professionistica e sicuramente fuori dagli schemi in un contesto organizzativo straordinario».
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