«Fabiana Della Valle, nelle vesti della Vecchia Signora, ci regala un altro capitolo dell’epopea bianconera, partendo dalle origini e raggiungendo i giorni nostri. Quelli che, nel 1897, erano ancora di là da venire, ma che ci hanno fatto vivere momenti memorabili, gioie e tristezze condivise, arrivi e partenze, vittorie – moltissime – e qualche sconfitta, trionfi e difficoltà, da cui ci si è sempre e comunque rialzati; per la Juve, con orgoglio, passione, affetto e gratitudine, fino alla fine».
Dalla Prefazione di Evelina Christillin
Mai chiedere l’età a una signora, ma in questo caso si può fare un’eccezione. La Juventus, la Signora più famosa del mondo del calcio, i suoi li porta orgogliosamente bene. Ben oltre un secolo colorato di gioie e dolori, di trionfi, cadute e risalite, dal primo novembre 1897, quando un gruppo di studenti le diede vita su una panchina torinese di corso Re Umberto, fino all’ultimo trofeo, la Coppa Italia sollevata nel maggio 2024 con Massimiliano Allegri in panchina. Una storia che s’intreccia indissolubilmente con quella del nostro Paese e con i destini della famiglia Agnelli, proprietaria bianconera dal 1923. Negli anni la Juve ha fatto collezione di titoli e di campioni: Sivori, Zidane, Platini, Baggio, Del Piero e Cristiano Ronaldo, giocatori che hanno lasciato il segno in campo e nei cuori dei tifosi. Dal ciclo vincente degli anni Trenta ai nove titoli italiani consecutivi degli anni Dieci del Duemila sono passati ottant’anni, ma c’è un filo conduttore che lega tutte le epoche bianconere: il Dna del conquistatore. Fino alla fine, recita il motto del casato torinese, perché «vincere non è importante, è l’unica cosa che conta», come diceva Giampiero Boniperti. Ecco perché la Signora non si vergogna dell’età anagrafica, anzi ne va molto fiera. E adora raccontare la storia della sua vita senza tralasciare niente, neppure quelle cocenti ferite così difficili da rimarginare.
FABIANA DELLA VALLE (Roma, 1973) lavora alla «Gazzetta dello Sport» dal 2002, dove è entrata vincendo una borsa di studio grazie a un articolo su Zidane e il suo addio alla Juventus. Ha vinto il premio Coni Ussi 2023 per la sezione stampa scritta (prima donna del giornale rosa a vincerlo) e dal 2014 scrive di Juventus, seguendola dal vivo quasi in ogni parte del mondo, dall’Allianz Stadium alle tournée estive, fino alle due finali di Champions League giocate nel 2015 e 2017.