È stato presentato ieri sera, nella splendida cornice di “Massone Arte” in Vico Superiore di Pellicceria a Genova, il libro “C’era una porta…”, la prima collezione di racconti di Andrea Massone, allenatore dei portieri della scuola calcio dell’Athletic Club Albaro e, da ieri, anche scrittore.
“C’era una porta”, pubblicato da Urbone Publishing, si compone di diciassette racconti, ognuno dedicato a un portiere. Ma non sempre, sebbene sia il protagonista, il portiere è l'unico personaggio di cui si parla. Nel narrarne la carriera, la partita per cui passerà alla storia o un episodio della sua vita, l'autore inserisce nella trama altri personaggi, realmente esistiti o di fantasia, le cui storie sfiorano, a volte si intrecciano, o fanno semplicemente da sfondo a quella del campione cui è dedicata. I racconti abbracciano tutto il XX secolo, con un paio di incursioni nei primi anni del terzo millennio, e toccano tre continenti: l’Europa, l’Africa e il Sudamerica. Il tutto legato da un unico "fil-rouge": quei tre legni bianchi la cui difesa può trasformare un bimbo, una ragazzina o un atleta affermato dall'essere un semplice portiere in un eroe, per pochi secondi o per tutta la vita.
“Tutto nasce alcuni anni fa con la scoperta della coincidenza della mia data di nascita con quella del mio mito assoluto ed insuperabile: Lev Yashin – spiega Massone. – Volendo omaggiarlo in occasione del suo (e mio) compleanno avevo scritto un breve racconto dove, oltre a parlare della sua storia, volevo spiegare quanto il Ragno Nero abbia influenzato la mia "carriera" calcistica, da praticante prima e da allenatore in questo ultimo quarto di secolo. Poi, visto che come le ciliegie... una storia tira l'altra, questa nuova passione mi ha contagiato e sono "nati" anche gli altri racconti”.
“Il significato del titolo si può spiegare in questo modo – prosegue. – Non so se capitasse anche voi, ma quando ero bambino, il "C'era una volta" con cui mia mamma, qualche volta mio papà oppure mia nonna iniziavano a raccontarmi una fiaba, aveva il potere di catapultarmi in una dimensione dove tutto quello che sarebbe seguito, per quanto potesse essere o sembrare fantastico, magico o incredibile, diventava realizzabile e possibile. Persino quella in cui scrivo un libro in cui fossero riunite due mie grandi passioni: il ruolo del portiere e la scrittura”.
È possibile acquistare il libro online sul sito di Urbone Publishing e su Amazon. Nel caso si volesse ordinare tramite il proprio libraio di fiducia lo stesso può inoltrare l'ordine al seguente indirizzo mail: ordini@urbone.eu
Urbone Publishing: https://www.urbone.eu/products/cera-una-porta
Amazon: https://www.amazon.it/dp/B0DKJHH69V
Il libro
Sedici racconti (più uno), ognuno dedicato ad un portiere. Ma non sempre, sebbene sia il protagonista, il portiere è l'unico personaggio di cui si parla. Nel narrarne la carriera, la partita per cui passerà alla storia o un episodio della sua vita, l'autore inserisce nella trama altri personaggi, realmente esistiti o di fantasia, le cui storie sfiorano, a volte si intrecciano, o fanno semplicemente da sfondo a quella del campione cui è dedicata.
I racconti abbracciano tutto il XX secolo, con un paio di incursioni nei primi anni del terzo millennio, passando dal football dei pionieri (anche in gonnella) a quello del primo dopoguerra, dal romantico calcio in bianco e nero degli anni '50 e '60, al rivoluzionario totaalvoetbal dell'Arancia Meccanica del '74, e da lì al calcio degli anni '80 e ‘90 che, poco a poco, stava diventando sempre meno romantico e più globale e digitale.
Come un aquilone impazzito questo "giro del mondo" parte, non poteva essere altrimenti, dal Regno Unito per poi spostarsi in Spagna, toccare più volte l'Italia, volare in Germania, fare una capatina in Olanda, una nell'Africa nera, compiere una escursione in Brasile e infine un salto oltre la cortina di ferro, nella vecchia Unione Sovietica.
Il tutto legato da un unico "fil-rouge". Quei tre legni bianchi la cui difesa può trasformare un bimbo, una ragazzina o un atleta affermato dall'essere un semplice portiere in un eroe. Magari solo per qualche attimo davanti ai propri compagni e pochi amici, o per un giorno intero sui giornali e alla TV, oppure per tutta la vita, nel cuore, nella mente e nella memoria di chiunque ami il calcio ed in particolare il suo ruolo più bello.
L’autore
Genovese, classe 1960. Laurea in architettura in un cassetto (quello dei sogni). Spedizioniere in pensione. Folgorato in età prescolare da Yashin e da tutto ciò che riguarda quello che considera il ruolo più bello al mondo. Ex portiere dilettante, anche se afferma che non si smette mai di essere un numero uno, dopo aver appeso i guanti al chiodo, allena i portieri e ha conseguito l’abilitazione FIGC. In età matura scopre la scrittura. Questo libro di esordio riunisce entrambe le sue passioni.