In attesa della ripresa delle ostilità in Seconda Categoria, facciamo il punto sul campionato con Carlo Berrino, patron del San Giovanni Battista, protagonista nel girone C.
Tanti punti persi per la squadra di mister Rignanese, che era partita con grandi obiettivi dopo l’inutile vittoria dei playoff dello scorso anno, con polemiche annesse. Errori propri e un po’ di sfortuna con gli arbitri. Come sottolinea lo stesso Berrino:
“Partiamo dalla questione arbitrale, normalmente non mi lamento, con gli arbitri ho un rapporto rispettoso ed educato e non presuntuoso, ma quando vedo disparità di giudizio mi arrabbio. Il metro di un arbitro può non essere condiviso, ma deve essere uguale per le due contendenti. Faccio un esempio, se un giocatore viene tirato per la maglia, l’autore del fallo deve essere ammonito! Le uniche gare arbitrate bene sono state tre gare dirette da tre donne, veramente brave, fra l’altro in partite non semplici con Pontedecimo, Santiago e Rivarolese. Contro San Bernardino l’arbitro non ha visto una palla dentro di un metro oltre la linea di porta, ho fatto presente che ha ignorato le leggi della fisica, ma mi è stato detto che sono stato ingiurioso. Bisogna parlare di queste cose nel prossimo incontro con gli arbitri, se ci sarà, non si può dirigere a 50 metri dall’azione”.
Berrino però ammette che la classifica un po’ deludente è demerito proprio:
“Abbiamo fatto collezione di pali e traverse incredibili, ci siamo mangiati gol a porta vuota, gli episodi quest’anno non girano a favore, ma la classifica rispecchia il nostro campionato, troppi punti persi per colpa nostra, niente scuse. In questo momento non vogliamo guardare la classifica, ma pensare una partita alla volta e vincerne più possibile”.
Berrino poi ammette che: “Purtroppo le faccende dello scorso anno ci hanno condizionato, siamo partiti con un po’ di malumore, chi vince un playoff dovrebbe salire a prescindere, ho visto che la federazione ha fatto un piccolo correttivo per creare una classifica di campo fra le vincenti playoff ma non basta. Vedo società di prima categoria che si lamentano o non si presentano perché devono giocare il sabato quando ormai da anni la Figc ha detto che si può giocare in entrambi i giorni; inoltre se in alcuni gironi ci sono squadre B, bisogna applicare un correttivo per cui i punti valgono meno, oppure solo una squadra va ai playoff e non quattro. C’è poi un discorso di costi che non va trascurato, ma qui entriamo in un altro ambito”.
“Quello che dico in conclusione -termina Berrino- è che il campo deve essere sempre premiato, chi retrocede non dovrebbe risalire di categoria, e alcune presunte fusioni un po’ forzate non dovrebbero essere permesse. Non voglio creare polemiche sterili, ma mettere sul tavolo argomenti da discutere insieme a tavolino per evitare malumori. Infine agli arbitri chiederei di arrivare al campo più sereni e più predisposti al dialogo, certo anche noi società dobbiamo collaborare con loro, purtroppo come ha scritto Soriano in un campo di calcio tutti noi diventiamo come dei bambini di 6 anni…”.