RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA "MEMORIA" DIFENSIVA DI STEFANO BERNINI, PORTIERE DEL TORRIGLIA, 41 ANNI, SQUALIFICATO IERI PER DUE ANNI PER LE PROTESTE CONTRO L'ARBITRO DI KETZMAJA-TORRIGLIA.
Ciao a tutti, intanto ringrazio Settimana Sport per avermi contattato ieri per darmi la possibilità di poter dire la mia. Credo sia giusto raccontare la mia versione dei fatti, rispondendo anche a tutte le persone che fra ieri e oggi mi hanno scritto per sapere come fossero andate le cose. Leviamo subito ogni dubbio, sabato ho meritato l’espulsione (per doppio giallo, uno per tempo, al contrario di quanto indicato sul referto), a fine partita ho protestato in maniera eccessiva e veemente contro il direttore di gara, ho certamente meritato di essere squalificato, ma nè la squalifica nè ciò che è stato scritto nel referto sono commisurati e conformi a ciò che davvero è successo. È stato scritto che avrei spintonato con forza e successivamente dato uno schiaffo sulle mani del direttore di gara, entrambi i fatti non sono accaduti; ho protestato, urlando, trovandomi anche molto vicino all’arbitro, ho dato una manata sul taccuino contenente i cartellini, facendolo cadere, ma fra me e lui non c’è stato alcun contatto fisico. E non è assolutamente vero che sono stato allontanato dai miei compagni e dirigenti, ma me ne sono andato da solo verso gli spogliatoi, tanto che sono stato il primo a raggiungerli. Ripeto, ho da subito pensato di meritare una squalifica, i miei dirigenti pensavano a 5/6 turni, io avrei immaginato qualcosa in più, anche a una decina visto il recente cambio dei regolamenti, ma mai avrei pensato a una squalifica di due anni. Per farvi capire che non si tratta unicamente di un punto di vista soggettivo o di parte (dei componenti e dirigenti della mia squadra), ieri ho ricevuto vicinanza e percepito l’incredulità da parte di alcuni avversari che erano con me in campo sabato, e da parte di terzi legati al mondo del calcio, presenti sugli spalti. Non c’è stata una sola persona presente al momento dell’espulsione, che potesse credere a quanto previsto ieri pomeriggio nel comunicato. Non mi capacito di come l’arbitro abbia così ingigantito il referto, potrebbe essere dovuto alla sua inesperienza, in quanto parliamo di un ragazzo molto giovane, che stava iniziando la partita senza neanche controllare le reti delle porte; tanto è vero che al classico cenno che il direttore di gara rivolge ai portieri prima del fischio iniziale, gli ho fatto notare che la mia rete presentava 3 buchi, successivamente riparati. Vorrei concludere dicendo che ho sempre cercato di essere equilibrato e “dare una mano” agli arbitri, ritengo surreale che la carriera di un’atleta di 41 anni debba terminare non per propria scelta consapevole ma per una decisione enormemente ingigantita di un arbitro. Nonostante questo, ho la serenità di chi può smettere, perché il mio l’ho fatto, ma mi chiedo che effetto avrebbe una decisione del genere su un ragazzo molto più giovane di me. È giusto tutelare gli arbitri, perché senza di loro non potremmo giocare a calcio, ma come in tutte le cose, servirebbe intelligenza e raziocinio nel giudicare i fatti, e allo stesso tempo nello stabilire che la loro preparazione sia adeguata al loro ruolo di direttori di gara, tenuti ad interfacciarsi con adulti. Ci tengo a ringraziare tutti per la vicinanza, ma soprattuto i miei compagni e la dirigenza del Torriglia, che si è immediatamente adoperata per sostenermi nella presentazione del ricorso.