Altri sport - 16 aprile 2025, 17:41

UISP NEWS Aggiungiamo valore, non Iva. L'incontro a Roma

Si è svolto martedì 15 aprile, promosso da Acli e Arci, l'incontro per rilanciare la proposta del Forum Terzo Settore sull'esclusione Iva per le attività realizzate da associazioni non commerciali. La partecipazione dell'Uisp

UISP NEWS Aggiungiamo valore, non Iva. L'incontro a Roma

“Aggiungiamo valore, non IVA" è l'evento organizzato da Acli e Arci, nella mattinata di martedì 15 aprile a Roma, presso l’Hotel Capranichetta, per rilanciare la proposta elaborata dal Forum nazionale terzo settore di mantenere l’esclusione IVA sulle attività realizzate con i propri soci dalle associazioni del terzo settore.

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La giornata si è aperta con gli interventi dei promotori dell'incontro. “I circoli e le associazioni sono un patrimonio nazionale, un patrimonio di tutti e non è né mercato né cosa pubblica, ma qualcosa di totalmente diverso che si è creato e consolidato nel tempo – ha dichiarato il presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia – I volontari che operano nelle nostre associazioni lo fanno per canalizzare il proprio tempo libero, le proprio passioni, le proprie competenze e metterle al servizio degli altri, andando a coprire anche delle mancanze del nostro welfare”. “Abbiamo organizzato questa giornata per presentare pubblicamente la proposta elaborata dal Forum Terzo Settore di mantenere l’esclusione IVA sulle attività mutualistiche delle associazioni e per scongiurare una misura che rischia di colpire duramente la libertà di associazione, aumentando i costi e la burocrazia per chi ogni giorno genera socialità, cultura e solidarietà nei territori", ha aggiunto Walter Massa, presidente nazionale Arci.

Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore ha dichiarato: "Anche alla luce della recente autorizzazione europea al pacchetto fiscale, è fondamentale risolvere definitivamente e in tempi brevi la questione dell’Iva al terzo settore non commerciale, come il piccolo associazionismo di prossimità, che non può essere penalizzato. Bisogna agire per garantire la sostenibilità delle attività del terzo settore, senza le quali il tessuto socio-economico del nostro Paese sarebbe ancora più fragile: in questa direzione va la nostra proposta che salvaguarda il rispetto della normativa europea e al contempo il valore e le peculiarità delle associazioni”.

A Roma è intervenuto anche il presidente nazionale Uisp, Tiziano Pesce, insieme ai rappresentanti di altre reti associative nazionali. "L’attuale proroga al 1° gennaio 2026 per il tortuoso passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione Iva dei corrispettivi specifici versati dagli associati o tesserati coinvolge ovviamente anche tutte le associazioni sportive - ha detto Pesce - all’interno del mondo più generale delle associazioni non lucrative, tenendo presente che anche i più recenti dati Istat continuano ad evidenziare come un terzo del totale delle istituzioni non profit (oltre 122mila) siano enti la cui attività prevalente è quella sportiva. Dal punto di vista sostanziale applicare l’esclusione o l‘esenzione non produce maggiori uscite finanziarie ma implica nuovi e importanti adempimenti, quali la fatturazione elettronica, la registrazione delle fatture emesse e delle fatture ricevute, la predisposizione delle relative dichiarazioni. Tutto questo potrebbe diventare non facilmente sostenibile per talune (e non poche) realtà sportive. Le associazioni, anche le più piccole, saranno costrette a dotarsi di strumenti e procedure ed in generale a riorganizzare la propria struttura amministrativa in funzione di tale cambiamento. Molte stanno già anticipando agli organismi affiliati di aver previsto il proprio scioglimento nel caso non si riuscisse a superare l’obbligatorietà di tali nuovi adempimenti". 

"Sui circa 130mila enti complessivamente iscritti nel Runts-Registro unico nazionale del terzo settore alla data dello scorso dicembre, emerge una ridotta presenza di enti sportivi dilettantistici iscritti - ha proseguitp il presidente Uisp -Questo perché anche l’ambito dell’associazionismo sportivo di base, dello sport per tutti, risente molto di uno storico inquadramento all’interno di un sistema legislativo che fa fatica ad armonizzarsi con quello del terzo settore, ancora troppo legato ai modelli normativi del Comitato olimpico. Occorre superare una complessità generale legata ad un quadro di norme e adempimenti su molti nodi ancora di fatto doppio (potremmo dire “triplo”, pensando a Rasd, Runts e Registro Coni) e diverse questioni interpretative ancora aperte, oltre a limitanti disallineamenti, a partire da quello relativo al riconoscimento dei rimborsi forfettari ai volontari sportivi rispetto alle norme in capo alle organizzazioni di terzo settore. All’interno di questo quadro, specifico per lo sport, ecco che il passaggio dal regime di esclusione IVA a quello di esenzione in capo agli enti associativi non commerciali avrebbe un impatto pesantissimo (gestionale, amministrativo e quindi conseguentemente anche economico) sui sodalizi, specialmente quelli di dimensioni più piccole".

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Tanti gli esponenti del Governo e del Parlamento e i rappresentati delle forze politiche presenti in sala tra cui la viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, la Segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, i leder di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, e i rappresentanti di FDI, Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Italia Viva, tutti concordi nel lavorare sulla proposta del Forum con l’obiettivo di togliere definitivamente l’Iva sulle attività sociali delle associazioni del terzo settore e rilanciare un mondo che è patrimonio unico e distintivo del nostro paese.

Per leggere il comunicato finale di Acli clicca qui

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